Asti piange la scomparsa della professoressa Maria De Benedetti, figura centrale della vita culturale e sociale della città. Nata il 30 luglio 1929, è stata una delle ultime testimoni della comunità ebraica astigiana. Sorella del teologo Paolo De Benedetti, con cui ha condiviso un percorso di profonda riflessione spirituale e culturale.
Una carriera dedicata al sapere e all’aiuto degli altri
Dopo la laurea in Filosofia a Torino e la specializzazione in Psicologia alla Cattolica di Milano, Maria ha intrapreso una carriera nei servizi sociali, diventando dirigente a Milano. Ma il suo cuore è sempre rimasto ad Asti, dove ha saputo coniugare la passione per l’insegnamento con l’impegno per la memoria ebraica. Insieme al fratello Paolo, ha fondato il Cepros, Centro Culturale di studi psicopedagogici, punto di riferimento per la formazione e la riflessione etica nella città.
L’impegno politico e la prova dell’alluvione
Nel 1994, con l’elezione a sindaco di Alberto Bianchino, Maria De Benedetti è entrata in giunta come vicesindaco e assessore ai servizi sociali, istruzione, politiche giovanili e sport. Un incarico che ha ricoperto fino al 1998, vivendo in prima linea la drammatica alluvione del novembre 1994. "Fu una lezione di vita autentica", raccontava anni dopo, ricordando quei giorni difficili in cui la città si riscoprì comunità solidale.
Una voce per la memoria
Maria è stata anche una delle voci più autorevoli nel preservare e raccontare la storia della comunità ebraica astigiana. La sua testimonianza è stata parte integrante della mostra "Ricordi Futuri", allestita a Palazzo Mazzetti nel 2016 in occasione della Giornata della Memoria. Attraverso le sue parole, le nuove generazioni hanno potuto conoscere una parte fondamentale della storia locale e nazionale.
Con la sua scomparsa, Asti perde una donna colta, discreta, profondamente impegnata nel tessere legami tra cultura, spiritualità e servizio civile. Ma resta viva la sua eredità: quella di chi ha saputo essere ponte tra mondi diversi, tra passato e futuro, tra identità e dialogo. Una cittadina che ha fatto della memoria e dell’impegno la sua missione.