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Attualità | 29 maggio 2025, 07:00

Castelnuovo Don Bosco, il 30 maggio verrà inaugurato il primo presidio di Libera Asti nato al di fuori della città

“La lotta alla corruzione e alla mafia si estende sul territorio astigiano” afferma l' Associazione fondata da Don Ciotti

A Castelnuovo, proprio nell’anno in cui ricade il ventennale dalla nascita del Coordinamento Provinciale di Libera Asti, viene inaugurato il primo Presidio territoriale nato fuori dalla città.

L’evento di apertura si terrà il 30 maggio alle 10, nella sala consiliare del Comune. Si comincerà con i saluti istituzionali da parte del sindaco Umberto Musso, seguiti dai saluti e dagli interventi del coordinamento regionale e del coordinamento provinciale di Libera Asti. 

Subito dopo, a parlare sarà il referente del presidio di Castelnuovo, che illustrerà brevemente la storia delle due vittime della mafia da cui il presidio prende il nome, la piccola Mariangela Ansalone e suo nonno Giuseppe Bicchieri, le attività svolte nella scuola e la presentazione del gruppo di Castelnuovo. A concludere ci sarà un rinfresco per tutti i partecipanti, a cura della Biblioteca Sebastiano Filipello, che ospiterà anche fisicamente la sede del presidio.

“I presìdi sono la presenza più prossima di Libera alle comunità locali: organizzano eventi di sensibilizzazione ed incontri formativi per promuovere antimafia sociale e cultura della legalità, coinvolgendo cittadini, giovani, scuole. Promuovono, inoltre, la trasparenza della pubblica amministrazione e le modalità di osservazione e controllo da parte dei cittadini, contrastano la criminalità organizzata e la corruzione, attraverso attività di vigilanza, controllo e denunce” spiegano dall’associazione.

Il gruppo di Castelnuovo Don Bosco nasce da un incontro di realtà eterogenee, ma con un comune interesse per determinati valori come la giustizia, la legalità e la libertà. 

È composto, per ora, da otto membri, ma spera di coinvolgere nel suo percorso di crescita sempre più associati, in particolare i giovani. Il primo passo che l’associazione ha messo in atto, infatti, è stato quello di coinvolgere nella scelta del nome del presidio tutte le classi dell’istituto Andriano, proponendosi, poi, di rendere partecipi in futuro anche la scuola media ed elementare del paese. 

Sono stati proprio gli studenti dell’istituto Andriano, dopo un progetto di formazione organizzato dall’associazione stessa, a decidere di dedicare il presidio alla piccola e a suo nonno, che nel 1998 furono uccisi per caso durante uno scontro tra gruppi nella città di Oppido Mamertina.

Francesca Mezzogori

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