L’Agenzia Territoriale per la Casa (ATC) Piemonte Sud ha pubblicato un nuovo bando per l’assegnazione di alloggi popolari, con scadenza fissata al 28 agosto 2025. Le domande potranno essere presentate da residenti o lavoratori nei Comuni di Asti e provincia, con priorità per chi si trova in condizioni di maggiore fragilità economica.
Come presentare la domanda
I moduli sono disponibili presso la sede ATC di Via Carducci 86 ad Asti, negli uffici del Comune di Asti in Piazza Catena, oppure scaricabili dai siti www.atcpiemontesud.it e www.comune.asti.it.
Oltre al modulo compilato, è necessario allegare l’attestazione ISEE, che non deve superare i 24.976,88 euro, e ogni altra documentazione utile, come certificati di invalidità o permessi di soggiorno per i cittadini extracomunitari.
Chi può partecipare?
Possono fare richiesta:
- Cittadini italiani e di Stati UE, anche se disoccupati.
- Cittadini extracomunitari, purché in regola con il permesso di soggiorno e con un lavoro stabile.
- Titolari di protezione internazionale.
Una deroga speciale riguarda membri delle Forze dell’Ordine e Vigili del Fuoco, che possono presentare domanda indipendentemente dal luogo di residenza o lavoro e senza limiti ISEE.
Aggiornamenti e polemiche
A differenza di quanto spesso si sente dire, gli stranieri devono rispettare requisiti più stringenti rispetto a italiani e cittadini UE. La loro maggiore presenza nelle case popolari è legata a redditi più bassi e alla disponibilità ad accettare alloggi che molti italiani rifiutano.
Attenzione: anche chi ha già presentato domanda in precedenti bandi deve ripetere la richiesta, poiché le graduatorie vengono azzerate. Tuttavia, le precedenti candidature danno diritto a punteggio aggiuntivo.
Il Coordinamento Asti Est offre assistenza gratuita per la compilazione delle domande, ogni venerdì dalle 16:30 alle 19:00 presso la sede di Via Monti 60. Per appuntamenti in altri orari, è possibile contattare il WhatsApp 379-1662058.
"Sappiamo che ottenere una casa popolare non è semplice e i tempi sono lunghi", sottolinea il Coordinamento, "ma presentare domanda è il primo passo per avere un diritto riconosciuto".