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Attualità | 24 giugno 2025, 10:05

L'assessore Giacomini risponde alle critiche dei volontari sulla Casa dell'avvocato: "Io penso alla tutela degli animali e la sicurezza dei volontari"

"La struttura è privata ma siamo pronti a trasferire i gatti all'Oasi Revignano". Nelle intenzioni dell'amministrazione anche un gattile e un pronto soccorso veterinario h24

L'assessore Giacomini

L'assessore Giacomini

Non si fa attendere la risposta dell'assessore all'Ambiente Luigi Giacomini, accusato, questa mattina, da alcuni volontari, di essersi disinteressato alle questioni della Casa dell'avvocato e le relative problematiche dei gatti randagi (QUI l'articolo).

Una situazione della quale ci siamo occupati da tempo, dopo la defezione e l'accorato l'appello di Francesco Cocchi che non poteva più occuparsi degli animali.

Non ci sta, Giacomini, a farsi accusare di disinteresse e snocciola dati e progetti: "Le priorità dell'assessore, spiega, è quella di tutelare il benessere animale e la salute dei volontari che vanno ad accudire la Colonia Felina  della casa dell'avvocato" e ribadisce che la struttura è di proprietà privata non comunale. "La proprietaria è irreperibile in Italia, stiamo lavorando addirittura con l'ambasciata per trovarla. Quella casa da molto tempo è oggetto di degrado, malfrequentazioni e reati, furono trovati 11 chili di tritolo diversi anni fa".

Giacomini ricorda di avere ottenuto il permesso dalla Asl At per spostare la colonna felina all'Oasi di Revignano (ex scuole elementari), perché l'assessorato ha partecipato un bando e ricevuto fondi dalla Regione per la realizzazione di un'area dedicata alle cure feline, una zona recintata con casette dove i gatti possano dormire. "Stiamo ultimando i lavori - spiega l'assessore - c'è l'allacciamento per la corrente elettrica, manca quello dell'acqua ma sarà mia cura seguire con gli uffici di ultimare i lavori e vorremmo utilizzare una stanzetta per un veterinario che possa accudire gli animali e i volontari potranno andare in tutta sicurezza. Stiamo aspettando il preventivo dell'Asp per la pulizia del sito".

I gatti verrebbero trasferiti in tutta sicurezza anche se la Casa dell'avvocato, ricordiamo, è proprietà privata. Si toglie qualche sassolino dalla scarpa Giacomini: "In realtà è stato Tomatis ad alzare i toni, chiedendo al Comune di acquisire l'area, tirando fuori normative e chiedendo di donarla all'associazione per realizzare degli eventi. Cose non inerenti alla tutela degli animali".
 

La chiacchierata porta anche ad un argomento spinoso. Ad Asti manca un gattile, cosa si sta facendo?
"Sono tre anni che sto cercando con gli uffici di reperire dei finanziamenti, stiamo dietro a bandi per realizzare un gattile anche per snellire il lavoro del canile che non ce la fa più e stiamo lavorando anche  per cercare di creare un un pronto soccorso veterinario h24 con l'aiuto di veterinari che vogliano investire. Daremmo a disposizione l'immobile di Revignano ma non è facile".

 

La replica dei volontari
 

L'atteggiamento specista di prelevare con la forza i gatti non è coerente con il principio di territorialità, che impone di tenere i gatti nel proprio habitat fino a prova contraria.

Se solo Giacomini avesse letto la segnalazione, anziché interrompere dicendo che "a lui gli spiegoni non servono" avrebbe capito che l'art 23-quater del TUE prevede un uso temporaneo del bene, in attesa di capire cosa farne.

Quindi nessun assorbimento di proprietà del bene da parte del comune, anzi. Abbiamo detto che mentre provavano a trovare il soggetto (ci abbiamo messo 5 minuti da una visura catastale) e intimarlo a pulire, per poi  procedere eventualmente a espropriazione ecc, nel frattempo, potevamo essere disponibili per capire se realizzare un progetto pilota su uso temporaneo, ricordando che quello non è l'unico bene immobile abbandonato. 
Aggiungo che "i progetti sociali e culturali che possiamo farci a casa nostra" sarebbero, ovviamente, affini alla cura e custodia della colonia.

Nessuno ha detto che nel mentre Comune e Asl non si attiveranno. Anzi ringraziamo ancora il sig Ghiggi della disponibilità e dei dipendenti comunali con cui ci siamo interfacciati.
Il problema è "nel mentre". Dice che si prende cura dei volontari e della colonia, poi noi continuiamo, nel mentre, ad andare due volte a settimane nella giungla, e i gatti a stare nella sporcizia.
Non è questione di tra un mese, è questione di ieri, di oggi e di domani.
Quindi cosa facciamo? Non diamo da mangiare ai gatti per un mese? Se la prende lui la responsabilità.
Ribadisco: tolto il container della foto non c'è un soggetto che si possa prendere cura di quel posto.
E allora che Giacomini tenga conto della nostra, futura, disponibilità a custodire i gatti (perché nessuno esclude lo spostamento, ma in modo e maniera e nel rispetto degli animali).

Betty Martinelli

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