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Cronaca | 25 giugno 2025, 18:00

Nuove querele e centinaia di migliaia di euro spariti nel nulla: si allarga il caso del private banker albese denunciato dai risparmiatori

Il consulente allontanato a marzo da Banca Fideuram avrebbe fatto sottoscrivere a una coppia di novantenni albesi assegni circolari e bonifici finiti poi nella disponibilità di società di sua proprietà

Nuove querele e centinaia di migliaia di euro spariti nel nulla: si allarga il caso del private banker albese denunciato dai risparmiatori

Nuove querele e centinaia di migliaia di euro spariti nel nulla: si allarga il caso del private banker albese denunciato dai risparmiatori

Potrebbe presto assumere contorni più ampi la vicenda del promotore finanziario che gli eredi di un artigiano residente in un centro delle Langhe ha denunciato (ne scrivevamo qui) accusandolo di aver fatto sparire i risparmi del proprio congiunto, mancato a fine 2023.

Secondo figlio e nipote del pensionato, all’appello mancherebbero fondi per 300mila euro, che il consulente, un 55enne residente in un centro alle porte di Alba, si era impegnato a investire per suo conto e che ora non si trovano più.

Analoga la somma che una coppia di novantenni residenti ad Alba sta cercando di recuperare con l’aiuto dell’avvocata Chiara Minasso.

Insieme ai collaboratori di studio Valentina Minelli e Alberto Tortoroglio, la legale albese sta lavorando da settimane per raccogliere il materiale comprovante un caso finito anch’esso all’attenzione della Procura della Repubblica di Asti, chiamata a vagliare questa e altre diverse denunce (addirittura decine, si ipotizza), tante sarebbero quelle collegate all’operato del private banker di Banca Fideuram, che nel marzo scorso è stato allontanato dall’istituto del gruppo Intesa Sanpaolo.

Secondo quanto ricostruito il professionista avrebbe approfittato del rapporto di fiducia costruito in venticinque anni di conoscenza e frequentazione con la coppia di anziani clienti, lui commerciante in pensione, lei casalinga, entrambi con la licenza  di scuola elementare.

Nel 2013 li avrebbe convinti a seguirlo presso Banca Fideuram con la quale aveva iniziato a collaborare provenendo da un altro istituto, avendo presso la filiale albese di quest’ultima, in piazza Michele Ferrero, la disponibilità di un ufficio, e a depositare i loro risparmi su un conto corrente di quell’istituto.

Al momento dell’apertura del conto il consulente comunicava ai coniugi che avrebbero potuto accedervi anche on line, ma comunicava loro che per comodità avrebbe tenuto lui la necessaria chiavetta.

Nel frattempo si sarebbe adoperato per carpire l’assoluta fiducia della coppia, regalando loro doni quali profumi e vini, informandosi sui loro problemi di salute, confidandosi con loro e chiedendo loro consigli su vicende del tutto personali.

Nel febbraio 2023 avrebbe convocato l’anziano presso il suo ufficio dicendogli che avrebbe dovuto firmare alcuni documenti per investire delle somme; senza spiegargli la tipologia di investimento ma garantendogli che avrebbe guadagnato molto da tale operazione, gli avrebbe fatto sottoscrivere la richiesta di rilasciare un assegno circolare da 330mila euro a favore di un terzo, che si è poi scoperto essere un notaio con studio in Novi Ligure (Alessandria).

Convinto di sottoscrivere un investimento, l’anziano cliente licenziava il documento senza riceverne copia. La relativa documentazione è stata reperita soltanto nelle scorse settimane dall’avvocato Minasso.

Nell’agosto e nel dicembre dello stesso anno un’altra proposta di investimento e altre firme, con la disposizione di due bonifici rispettivamente da 14.640 e da 11.590 euro a favore di società riconducibili allo stesso consulente.

Nel febbraio successivo quest’ultimo consegnava ai coniugi un documento, rivelatosi successivamente falso, dal quale emergeva che l’ammontare degli investimenti fatti per suo tramite era pari a una somma superiore a 1.000.000 di euro.

In realtà, come appurato in questi giorni dall’avvocato Minasso presso Banca Fideuram, a quella data l’ammontare degli investimenti fatti dal consulente per i coniugi ammontava a una somma nettamente inferiore.

Secondo la legale, che insieme ai colleghi sta agendo rapidamente nelle competenti sedi giudiziarie, civile e penale, a tutela dei diritti dei loro assistiti, l’uomo avrebbe sottratto ai coniugi una somma superiore a 300.000 euro.

Ezio Massucco

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