L'Ordine dei Giornalisti del Piemonte, il CIRSDe dell'Università degli Studi di Torino e la Consigliera di Parità della Regione Piemonte danno il via a una ricerca congiunta sulla differenza retributiva tra donne e uomini tra le redazioni piemontesi. Ad oggi, il Piemonte non dispone ancora di dati univoci e aggiornati sulle reali disparità salariali nel settore giornalistico locale. Proprio da qui nasce la volontà di avviare un progetto aperto e partecipato, che nelle prossime settimane vedrà anche il coinvolgimento del Politecnico di Torino.
Cuore dell'iniziativa sarà un questionario rivolto a tutte le giornaliste e i giornalisti del Piemonte, pensato per indagare: se, quanto e perché le donne guadagnano di meno, quali fattori (organizzativi, culturali, settoriali o legati alle carriere) determinano il divario, e a che punto è il percorso verso la riduzione della disparità. "La raccolta dei dati costituirà la base per elaborare una prima ricognizione sul gender pay gap piemontese", dichiara la consigliera Carla Piro Mander, responsabile del progetto per OdG Piemonte, "e rappresenta un passo verso una maggiore equità salariale e una più profonda comprensione delle dinamiche che ancora oggi incidono sulla qualità del lavoro femminile".
Una risposta concreta: tra ricerca e direttive UE
La convenzione è pensata come progetto progressivo e inclusivo, con l'obiettivo di coinvolgere nel tempo associazioni, enti e soggetti attivi sul territorio, tutti chiamati a costruire basi statistiche utili per la comunità regionale. Seguiranno aggiornamenti sui canali ufficiali dell'Ordine piemontese con le modalità di partecipazione e ulteriori dettagli.
Le parole della consigliera di parità regionale, Chiara Cerrato, sottolineano il valore e l'attualità dell'iniziativa: "Ho accolto con molto interesse e piacere la proposta della dottoressa Piro Mander che ringrazio per avermi coinvolto come Cdp. Il tema è molto attuale e la proposta tempestiva: entro giugno gli stati membri UE devono recepire la Direttiva 970/2023 sulla trasparenza retributiva per una effettiva parità di retribuzione, come normato dall'articolo 37 della nostra Costituzione e dal Codice Pari opportunità modificato dalla L 162/2021. Questa convenzione e questo progetto saranno sicuramente un focus utile e pragmatico per giungere a un percorso condiviso verso una effettiva parità retributiva".
La direttiva europea 970/2023 obbliga tutte le aziende a garantire la trasparenza retributiva fin dal recruiting, vietando domande sulla storia salariale pregressa e imponendo la comunicazione della fascia retributiva già nella fase di selezione. I lavoratori avranno diritto a conoscere gli stipendi medi e i criteri di avanzamento, mentre le imprese dovranno fornire periodici report sul divario di genere (annuali per le aziende sopra i 250 dipendenti, triennali tra 100 e 249), con azioni correttive obbligatorie se la differenza supera il 5% e non può essere giustificata da criteri oggettivi e neutri. Una rivoluzione non solo giuridica, ma anche culturale e organizzativa per tutto il mercato del lavoro europeo








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