Il consigliere regionale Fabio Isnardi del Pd, dopo la risposta dell'assessore Vignale in Consiglio regionale ieri alle interrogazioni sul destino delle sedi di Asti e Ivrea di Konecta Spa, accoglie i primi segnali positivi dalle istituzioni, come la fissazione per il 22 dicembre dell'incontro al Ministero, e sollecita un impegno collettivo per soluzioni concrete.
“Nata ad Asti come Comdata, Konecta impiega oggi 412 persone nella nostra città, rappresentando una delle realtà economiche più rilevanti per dimensione e impatto sul territorio”, spiega Isnardi, sottolineando il legame profondo con l'Asti.
“Spetta alla politica difendere i diritti dei lavoratori e il tessuto sociale che ne deriva”, aggiunge il consigliere, in un appello che riecheggia le preoccupazioni dei sindacati per un possibile impoverimento economico locale
Un passo avanti, ma serve vigilanza
L'annuncio del tavolo di confronto con i vertici di Konecta Spa segna un progresso modesto, unitamente al dialogo tra Regione Piemonte e il sindaco di Asti. Isnardi promette di monitorare gli sviluppi per scongiurare ulteriori perdite, in un contesto dove la chiusura delle sedi entro giugno 2026 costringerebbe i dipendenti a spostarsi a Torino, con costi proibitivi per stipendi medi di 750 euro mensili.
“Evitiamo che l'economia astigiana subisca un depauperamento evitabile”, avverte, evocando lo spettro di oltre 1.100 lavoratori piemontesi coinvolti nel trasferimento forzato.
La sfida per i lavoratori e le famiglie
Il consigliere esprime perplessità sulla decisione di una multinazionale del calibro di Konecta, con clienti di rilievo e fatturato miliardario, di non optare per un piano industriale meno invasivo.
“Non è ammissibile che 412 astigiani debbano optare per il pendolarismo verso Torino, aggravando le difficoltà familiari a fronte di retribuzioni esigue”, dichiara Isnardi, annunciando pieno sostegno alla mobilitazione sindacale che ha già attivato procedure di raffreddamento e minaccia scioperi post-epifania.
Le assemblee con i dipendenti sono fissate per il 18 dicembre nelle sedi di Asti e Ivrea, in preparazione del cruciale vertice ministeriale.













