Il Piemonte balza in testa alla classifica nazionale dell’influenza, superando di misura la Sardegna e facendo registrare l’incidenza più alta d’Italia. Secondo gli ultimi dati, nella settimana dal 1° al 7 dicembre i casi hanno raggiunto quota 4 milioni a livello nazionale, con quasi 700 mila nuovi contagi in sette giorni. Un numero destinato a crescere ulteriormente: il picco è atteso tra Natale e metà gennaio e, da qui a maggio, si stima che possano essere colpite fino a 16 milioni di persone, quasi 2 milioni delle quali bambini sotto i 14 anni.
Piemonte la regione più colpita
Il sorpasso piemontese è netto: l’incidenza è salita a 14,63 casi ogni 1.000 assistiti, portando la regione dal quinto al primo posto in Italia. Subito dietro la Sardegna (14,57), seguite da Lombardia (14,4), Emilia-Romagna (13,5), Basilicata (12,9), Valle d’Aosta (12,8), Veneto (12,7) e Marche (12,6), tutte sopra la media nazionale fissata a 12,4. Colpisce in particolare il balzo della Basilicata, passata in una sola settimana da 7,8 a 12,9 casi ogni mille assistiti.
In provincia di Asti, come nel resto del Piemonte, la circolazione del virus sta aumentando in modo sensibile, favorita dalle basse temperature, dai luoghi affollati e dalla ripresa piena delle attività scolastiche e lavorative. Un contesto che rende il territorio particolarmente esposto in vista delle festività natalizie.
Vaccini e contromisure
Accanto alla vaccinazione antinfluenzale, gli esperti indicano una serie di contromisure utili per sostenere il sistema immunitario. Camilla Pizzoni, direttore generale di Pool Pharma, sottolinea l’importanza del microbiota intestinale, definendolo un vero e proprio “organo” da proteggere: “Il microbiota è delicato e va sostenuto con un’alimentazione consapevole. Alimenti fortemente processati, industriali e zuccheri raffinati ne danneggiano l’equilibrio”.
La dieta, in particolare quella mediterranea, può diventare un alleato prezioso. Cereali integrali come orzo, farro e riso, legumi, pesce e frutta secca contribuiscono a creare un ambiente favorevole all’intestino. Anche yogurt, kefir e altri alimenti fermentati aiutano a mantenere l’equilibrio del microbiota. “Quando la sola alimentazione non basta – aggiunge Pizzoni – un’integrazione probiotica può essere un valido supporto, soprattutto in una stagione segnata da forti escursioni termiche e riduzione delle ore di luce”.
Dal punto di vista nutrizionale, un ruolo chiave è svolto anche da frutta e verdura ricche di vitamina C (agrumi, kiwi, spinaci), dagli alimenti contenenti vitamina E come gli oli vegetali, e da quelli ricchi di ferro e zinco, tra cui legumi, uova e frutti di mare.
Resta infine fondamentale il comportamento individuale. La maggior parte dei contagi avviene in ambienti affollati, attraverso starnuti e colpi di tosse, ma non va sottovalutato il contagio per contatto: il virus può sopravvivere per breve tempo su superfici come maniglie, smartphone o mezzi pubblici. Lavarsi spesso le mani, evitare il contatto con occhi, naso e bocca e prestare attenzione nei periodi di picco sono pratiche semplici ma efficaci.
Con il Piemonte e la provincia di Asti già ai vertici dell’incidenza, l’invito degli esperti è chiaro: prevenzione, corretti stili di vita e attenzione quotidiana possono fare la differenza per affrontare al meglio la stagione influenzale.














