Emergono dati abbastanza allarmanti dall’indagine compiuta da ItaliaOggi, Università la Sapienza di Roma, in riferimento alla nostra città. Su un campione di 110 province, è stata stilata una classifica basata su diversi parametri: qualità della vita, ambiente, criminalità, disagio sociale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, tempo libero e turismo, tenore di vita. Ognuna di queste categorie è a sua volta stata divisa in sottocategorie, specifiche e mirate.
Asti scende al 69° posto per qualità della vita (nel 2017 al 45°). Peggiora anche il mondo degli affari e del lavoro, che passa dalla 33° alla 39° posizione. Si segnala, inoltre, la quasi assenza di start up e di Pmi innovative: Asti si aggiudica, infatti, la 106° piazza, occupando così la quartultima posizione. In aumento anche il tasso di disoccupazione: la nostra città è, infatti, al 47° posto, contro il 21° registrato nel 2017.
Per quanto riguarda l’ambiente, Asti è al 78° gradino (nel 2017 al 47°): si segnala un forte aumento della produzione di rifiuti urbani e di consumo annuo di energia elettrica. Tra le peggiori per il numero di autovetture circolanti (90° su 110) e per numero di ciclabili, per il quale occupa l’80° piazza. Senza infamia e senza lode la quantità di verde pubblico, per la quale Asti si assesta a metà della classifica.
Dati allarmanti circa il tasso di criminalità, aumentato esponenzialmente dall’anno scorso, a causa del quale Asti occupa il 76° posto (nel 2017 44°). Aumento preoccupante dei sequestri di persona (si passa dal 25° all’85° posto) e dei reati connessi allo sfruttamento della prostituzione (dall’11° al 60° posto). Anche la categoria che monitora il disagio sociale registra peggioramenti. Aumentano le morti per tumore (dal 18° al 29° posto) e i suicidi (dal 50° al 91° posto). Resta stabile, invece, la percentuale di infortuni sul lavoro.
Asti si piazza al 99° posto per popolazione e registra un lieve calo del tasso di immigrazione rispetto al 2017. Circa i servizi finanziari e scolastici, la nostra città si assesta a metà della classifica, aggiudicandosi il 57° posto.
La categoria che monitora il sistema salute vede Asti tra le città peggiori: 97° posto. Piaga profonda quella della sottodimensione dei posti letto nei reparti specialistici, per la quale Asti è penultima a livello nazionale (108° su 110).
Accettabile la posizione della città sul tempo libero e turismo, settori per i quali si aggiudica la 44° piazza. Nel dettaglio, Asti è tra le prime 30 città per numero di ristoranti e nella top ten per numero di sale cinematografiche. Numeri non così positivi per palestre (72° posto) e librerie (64° posto). Buona la posizione circa il tenore di vita, anche se in calo rispetto al 2017: dal 22° al 28° posto. Nello specifico, rientra nella top ten delle città per prezzo al metro quadro di appartamenti in zone semicentrali.