Il sindaco di Asti Maurizio Rasero in qualità di rappresentante dei sindaci della Asl At, Simone Nosenzo, sindaco di Nizza Monferrato, Marco Gabusi, sindaco di Canelli e presidente della Provincia di Asti, Fabio Isnardi, sindaco di Calamandrana, hanno richiesto più di un mese fa un incontro con l'assessore alla Sanità della Regione Antonio Saitta.
Motivo della richiesta, la tematica dei trasporti d'urgenza della Asl Astigiana. Alcuni cittadini della Valle Belbo infatti, hanno segnalato la diminuzione di servizi presso il presidio di Nizza Monferrato e cancellazioni di piccoli interventi chirurgici nei giorni immediatamente precedenti l’intervento stesso. Una situazione che si sarebbe aggravata negli ultimi tempi.
"Il punto di primo intervento nicese, che dovrebbe servire a evitare ulteriori congestionamenti del pronto soccorso astigiano - scrivono i sindaci - risulta fortemente depotenziato, ad esempio, dalla presenza per un solo giorno e mezzo dell’ortopedico. Segnalazioni di trasferimenti, almeno in un giorno a settimana, di pazienti e personale che con interventi programmati a Nizza si vedono costretti a svolgerli al Cardinal Massaia".
I 30 posti letto CAVS (continuità assistenziale a valenza sanitaria) non vedono più la presenza continua di medici ospedalieri e dal primo pomeriggio non risulterebbe una copertura medica se non quella del punto di primo soccorso.
"Nessuna risposta da Regione Piemonte - aggiungono i sindaci- né tantomeno nessun incontro convocato in questo mese. Proprio in un momento cruciale per il presidio della Valle Belbo e per il disegno dell’offerta che nel nuovo edificio di Regione Boidi verrà erogata, sembra ci sia una volontà di diminuire la potenzialità della struttura. Tutto ciò va a discapito di tutti gli astigiani: quelli della Valle Belbo che si vedono costretti a rivolgersi al nosocomio astigiano e quelli del resto della Provincia che vedranno ulteriormente dilatati i tempi d’attesa” .
“Il silenzio assordante dell’ Assessorato alla richiesta unanime di tutti i Sindaci astigiani e di Croce Verde e Croce Rossa è un brutto segnale per un territorio, che ha già subito troppi tagli in materia sanitaria. Chiediamo che si abbia il coraggio di affrontare politicamente il tema senza nascondersi dietro ad un direttore generale, peraltro al momento non nominato, o all’ennesimo comunicato di riapertura del Cantiere”.
“Ė ora - concludono - che Saitta ci spieghi cos’ha in testa per la sanità astigiana e che ci dimostri con progettualità e numeri alla mano, cosa manca a questa Provincia per avere la stessa dignità e gli stessi servizi delle Province vicine”