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Attualità | 13 febbraio 2019, 18:02

Il cuore di Andrea Bosca batte sotto la "maschera" del misterioso Jonas (INTERVISTA)

L'attore canellese, protagonista della serie televisiva "La porta rossa 2" da stasera su Rai 2.

Il personaggio interpretato da Bosca, Jonas

Il personaggio interpretato da Bosca, Jonas

Una manciata di ore e la seconda stagione della splendida serie televisiva"La porta rossa 2", terrà incollati agli schermi di Rai Due, milioni di telespettatori. La serie ideata da Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi deve svelare molte oscurità.

Il commissario Cagliostro (Lino Guanciale) non è ancora riuscito a varcare la "porta rossa", la sua urgenza ora è salvare la figlioletta anche se dall'aldilà. Al termine della prima stagione si comprende che Jonas (Andrea Bosca) il suo "traghettatore", in realtà non è morto ma in coma ed è legato al vicequestore Rambelli. Quante sorprese dovrà ancora rivelare?

La Voce ha cercato di saperne di più dall'amatissimo attore canellese Andrea Bosca che, nei panni di Jonas appunto, avrà in questa seconda stagione un ruolo rilevante

"Jonas si è risvegliato e deve vendicarsi - spiega Bosca- si ricorda ciò che è successo negli anni 80; tutti i segreti che coinvolgono i personaggi della serie sono dentro di lui, ma neanche Jonas sa esattamente chi è. Sa solo che deve vendicarsi, sarà divertente scoprire cosa succederà, è una continua riapertura della storia, personalmente sono invecchiato 30 anni grazie a truccatori geniali. Tutto è stato sapientemente ribaltato. Tutti i personaggi sono coinvolti nella vita di Cagliostro a vario titolo".

Gli episodi della nuova stagione saranno 12 per un totale di sei puntate e vedranno gli storici protagonisti (Bosca appunto, Lino Guanciale, Gabriella Pession, Elena Radonicich,anche lei tra l'altro con forti legami nell'astigiano), affiancati da nuovi "acquisti". E già si pensa ad una "Porta rossa 3".

"Sarebbe auspicabile, continua Bosca, la Rai ci sta seriamente pensando, noi tutti lo vorremmo".

Andrea, una carriera iniziata con il diploma al Teatro Stabile di Torino, un corso di perfezionamento con Luca Ronconi, teatro, televisione, cinema.  Per nostra fortuna hai mantenuto un solido legame con il tuo territorio. Hai mai pensato di dedicarti alla pasticceria come il resto della famiglia?

" Ho iniziato molto presto questo mestiere e pian piano mi sono allontanato ma mi piace tornare a casa e dare una mano in pasticceria. Da qualche giorno è nata la mia nipotina e non vedo l'ora di conoscerla".

Sei tra i soci fondatori con Anna Foglietta e altri di un progetto benefico importante Every Child Is My Child Onlus

"La Onlus è solo la parte che ci serve per interfacciarci con gli enti ma è parte di un pensiero più ampio dopo che abbiamo visto le immagini terribili in arrivo dalla Siria e quei bambini abbandonati dal mondo. Abbiamo deciso di fare qualcosa insieme e poi di strutturarci come una onlus, ci sono molti artisti, molte persone motivate, abbiamo cercato un progetto che avesse una fattibilità molto concreta e lo abbiamo individuato nella Plaster School una scuola fra la Turchia e la Siria che sta a Reyhanli, dove io sono stato e dove noi diamo un futuro, un pasto al giorno e lo studio. Ci sono anche delle urgenze italiane e vogliamo occuparcene, cercando fondi, ad esempio con il libro edito da Salani "Every Child Is My Child. Storie vere e magiche di piccola, grande felicità". Una soddisfazione immensa non ci sono molti filtri, ci siamo noi".

Teatro, fiction, serie tv, Quantico, film, dove ti senti più "a casa" Andrea?

Il teatro. Il teatro è la mia casa, sarà perché sono partito da lì, il pubblico vicino... Pensavo che avrei fatto solo quello. Negli ultimi tempi però mi sento libero anche di fronte alla cinepresa, cerco di fare mia la lezione che ho imparato in questi anni e cioè essere sempre onesto. Anche nella 'maschera' così complessa che è quella di Jonas, spero di essere rimasto vero, e cioè che voi non guardiate solo trucco e parrucco ma il cuore che c'è lì dentro che è il mio, anche se il personaggio è totalmente opposto a me".

Non si può non chiederti cosa c'è nell'immediato futuro

Sto lavorando ad un mio spettacolo teatrale e a una serie che si chiama Made in Italy, che racconta la storia della moda ai suoi esordi. Interpreto un giovane imprenditore che conosce una ragazza (Greta Ferro) che fa la giornalista e vuole sfondare nel mondo della moda.

Per  chiudere, rimaniamo nell'astigiano dove hai partecipato, a Nizza, all'asta benefica a favore di  Con Te cure palliative vendendo e firmando tutti gli ombrelli messi all’asta per comprare un ecografo portatile

Sì, ci siamo divertiti, abbiamo anche improvvisato senza essere noiosi, è partita una verve comica che non sapevo di avere (ride), la gente è stata davvero generosa, la causa è molto importante

Betty Martinelli

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