L'emicrania è una vera e propria malattia sociale e spesso sottostimata. Tanti ne soffrono al punto da non poter lavorare. Soprattutto le donne.
Si tratta quindi di una branca della Medicina di genere che sarà affrontata nel V° convegno nazionale delle Nuove Frontiere sulla Medicina di Genere che si terrà Il 5 Aprile nell’aula magna Dogliotti delle Molinette di Torino e che vedrà tra i prestigiosi relatori il dottor Marco Aguggia, primario di neurologia dell’Ospedale Cardinal Massaia Asti e direttore del Centro Cefalee.
Un evento nazionale di richiamo che vedrà un seguito anche ad Asti il 27 e 28 settembre con "Agopuntura e Riflessoterapie in Neurologia".
Dottore che cos'è esattamente la Medicina di Genere?
Una parte della medicina che si occupa prevalentemente di capire, studiare le differenze di gender sulle varie malattie. Sappiamo che le patologie neurologiche e non, possono avere "preferenze". L'emicrania è la tipica malattia a prevalenza femminile. Il rapporto tra femmine e maschi è di 4 a 1, circa il 75 % di pazienti che afferiscono ad un Centro cefalee sono femmine.
Perché?
Le ragioni sono molteplici. Prevalentemente, aldilà del tratto genetico, il fatto ormonale la fa da padrone. L'emicrania segue la donna per tutta la fase fertile e poi di menopausa dove si hanno variazioni ormonali che influenzano direttamente lo scatenamento dell'emicrania.
Quanti tipi di emicrania ci sono?
Esistono due tipi di cefalee: primarie e secondarie. Le primarie sono cefalee la cui origine è ancora oggetto di studio, si sono fatti tanti studi, ma non è ancora chiaro cosa sia a generare il meccanismo. Le cefalee primarie comprendono: l'emicrania, la cefalea tensiva che è quella più diffusa e poi il grosso capitolo dei dolori di carattere nevralgico; cefalee a grappolo e le nevralgie in senso lato le cui cause spesso non sono determinate. Le cefalee secondarie sono i mal di testa la cui origine conosciamo. Una crisi ipertensiva o una cattiva digestione, per esempio fanno venire il mal di testa. Noi ci dedichiamo alle cefalee primarie, le secondarie sono sì di interesse neurologico, ma più generale.
Le pazienti spesso ricorrono al "fai da te" rivolgendosi alla farmacia. Quando è necessario l'intervento del medico?
Abbiamo fatto una ricerca come Anircef Associazione di ricerca neurologica sulle cefalee nel 2014 (il dott. Aguggia ne è stato presidente nazionale n.dr.) mappando la tipologia di paziente che giunge in farmacia è emerso come in Piemonte (studio pilota in Italia) il primo front office è proprio il farmacista.
Il comportamento è errato se non si hanno indicazioni mediche. Spesso è il motivo per cui la malattia si cronicizza. Il 70% dei sofferenti di emicrania non sono diagnosticati correttamente. L'emicrania, ricordiamolo, è la terza causa mondiale di invalidità e di assenteismo o peggio presenteismo (l'essere al lavoro ma con ridotte capacità).
Quando diventa davvero invalidante?
Nel momento in cui ci sono attacchi di violenza inaudita, ma soprattutto quando è cronico, la cronicità coinvolge tutta la sfera della vita della persona. Alla Camera è stato approvato, il disegno di Legge che prevede l'emicrania cronica come malattia sociale. Finalmente un riconoscimento che codifica la malattia come invalidità e giustifichi l'astensione lavorativa.
Ci sono persone particolarmente predisposte?
Le donne che hanno irregolarità a livello ormonale, per quanto riguarda la cefalea tensiva, non forte come l'emicrania ma persistente, è comune nelle donne con carichi lavorativi, familiari o sociali. L'aspetto psicologico qui è fondamentale.
Come si cura?
Ci sono due tipi di trattamento:sintomatico e di prevenzione che consise nel sottostare ad una terapia costante al fine di ridurre gli attacchi di emicrania. Il trattamento preventivo si applica quando ci sono da 4 a 6 attacchi di emicrania al mese. Va tenuto presente che nella popolazione mondiale il 90% delle persone ha avuto almeno un attacco di mal di testa.
Ad Asti nel Centro Cefalee dell'ospedale che esiste da 15 anni, sono al momento seguite circa 900 persone. "Siamo centro di riferimento regionale - conclude Aguggia - e i pazienti arrivano un po' da tutte le parti, stiamo impiegando nuovi trattamenti, tra le terapie di prevenzione utilizziamo la tossina botulinica per l'emicrania cronica. ci sono una 40ina di pazienti in trattamento. Abbiamo alcune sperimentazioni in corso, si è parlato anche di 'vaccino per l'emicrania' che uscirà alla fine dell'anno. Noi siamo stati scelti come sede di sperimentazione, avremo il farmaco in prevendita (è in commercio ma a costo elevatissimo). Si tratta di un anticorpo monoclonale da assumere una volta al mese e che consente di prevenire l'emicrania. Saranno 10 o 20 le persone fornite almomento, prima che il farmaco diventi mutuabile.
Il dottor Aguggia utilizza anche la riflessoterapia della quale si parlerà ad Asti il 27 e 28 settembre con un convegno specifico; una terapia di aiuto nei confronti del farmaco, una terapia neuroriflessa tale per cui detemrinati punti sensibili dell'orecchio vengono stimolati con grande beneficio. In uso anche la Tens elettrostimolazione cervico-nucale dopo la somministrazione della tossina botulinica.