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Cultura e tempo libero | 30 aprile 2024, 18:40

Si è conclusa a Nizza Monferrato la "saga" sulla storia delle dottrine politiche contemporanee

Il professor Barberis ha intrattenuto il pubblico con l'ultima conferenza sui totalitarismi del primo '900

Il presidente di Politeia Maurizio Carcione, il professor Giorgio Barberis, l'assessore alla cultura Ausilia Quaglia, il membro di Politeia Edoardo Scarrone

Il presidente di Politeia Maurizio Carcione, il professor Giorgio Barberis, l'assessore alla cultura Ausilia Quaglia, il membro di Politeia Edoardo Scarrone

È passato, non troppi giorni fa, il 25 aprile. La data ha un significato non solo storico, ma anche simbolico: esprime la lotta al fascismo, la liberazione dell'oppressione sia italiana che tedesca dall'Italia, la libertà. Politeia, il circolo politico culturale di Nizza Monferrato, ha deciso di organizzare in questa occasione la terza e ultima conferenza sulla storia delle dottrine politiche contemporanee del professor Giorgio Barberis, professore ordinario nonché direttore del Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali all'Università del Piemonte Orientale. 

Non sarà l'ultima conferenza (?)

Il presidente di Politeia Maurizio Carcione esprime grande soddisfazione: "Abbiamo registriamo un buon successo e una buona partecipazione. Politeia con la sua iniziativa ha messo in atto un evento gradito e apprezzato, anche se le tematiche non sono dell’ordine quotidiano credo che conoscere le principali dottrine politiche contemporanee sia importante. Con questo incontro si conclude il ciclo di incontri, che speriamo di poter ripetere con il professor Barberis".

Anche l'assessore alla Cultura della città di Nizza Monferrato Ausilia Quaglia si dichiara orgogliosa dei valori che queste serate alla Biblioteca Civica di Nizza Monferrato portano: "Chi è qui stasera è convinto della libertà, qualcosa che va coltivata giorno per giorno. Sono molto contenta di vedere la sala piena e vedere ragazzi giovani che porteranno in altissimo questi valori per cui i nostri predecessori hanno lottato".

Il membro di Politeia, mente insieme al presidente Carcione del progetto, Edoardo Scarrone riflette sui temi della serata: "Vorrei sottolineare che è stato audace sfidare il ponte, ma ce l’abbiamo fatta e mi sento in potere di dire di averla vinta (ride ndr). La nostra missione è questa di far riflettere le persone, perché siamo liberi e possiamo e dobbiamo farlo, altrimenti saremmo prigionieri".

Il professor Barberis prima di iniziare con la sua lectio magistralis ha salutato la cittadina, che lo ha accolto e ascoltato con grande attenzione: "È sempre un piacere ritornare qui a Nizza, la cittadina trasmette grande energia e la sala (gremita di gente) ne è la dimostrazione"

La lectio magistralis

La lezione ha analizzato i tre principali totalitarismi del primo '900, ovvero l'Italia fascista, la Germania nazista e l'Unione Sovietica staliniana. Il totalitarismo infatti è un concetto specificatamente novecentesco. Il termine deriva dal progetto di un controllo totale della società e della comunità. La parola in sè per sé nasce infatti negli anni 20 dal giornalista e deputato Giovanni Amendola per descrivere il fenomeno del movimento fascista. Hannah Arendt, filosofa e saggista tedesca di origini ebraiche, ha dato contributi decisivi nello studio dei fenomeni politici novecenteschi, uno dei quali il saggio, datato 1951 Origini del totalitarismo. La Arendt individua caratteristiche e tratti dei totalitarismi, distinguendoli in primis tra perfetti e imperfetti. 

Il nazismo e lo stalinismo vengono descritti infatti come totalitarismi perfetti: sopra le figure dei due supremi leader non vi era nessuno, nulla poteva contrastarli dal loro volere. Il regime di Mussolini viene definito totalitarismo imperfetto, vista la sua posizione e influenza, per quanto totalitarie, dovevano sempre scendere a patti sia col Re Vittorio Emanuele III e il papa Pio XI. 

La Arendt fornisce inoltre caratteristiche comuni nei tipici regimi totalitari, tra cui: la concentrazione di potere in capo a una oligarchia inamovibile e politicamente irresponsabile (perché non deve rendere conto a nessuno di quello che fa), l'imposizione di un un’unica ideologia unica e incontestabile, il partito unico e il controllo di tutte le forze operanti dello stato (controllo economico soprattutto insieme alla comunicazione con la propaganda). 

Dei grandi (si fa per dire) teorici della propaganda ci viene in mente subito Herr Doktor Joseph Goebbels con la sua teoria della ripetizione: ripetete una menzogna 10, 100, 1000 volte fino a trasformarla in una verità. 

Funzionale per un totalitarismo diventa la repressione dell’opposizione, tutto grazie a una polizia segreta (l'OVRA in Italia, la Gestapo in Germania e l'NKVD in URSS) che si occupa del lavoro sporco: assassinii, deportazioni, interrogatori. Bisogna però tenere a mente che una politica troppo fondata sulla paura può portare a rovesciamenti di governo: bisogna mobilitare il consenso dei più attraverso la propaganda, altrimenti il governo non risulta più autosufficiente.

Conclusioni

Il professore ha concluso la sua lezione focalizzandosi su un altro punto interesse: cos'è stato e cos’è oggi il fascismo? Ma soprattutto: può tornare? Umberto Eco nel suo celebre saggio "Il fascismo eterno" (che il professore ha vivamente consigliato ai presenti), pubblicato nel 1995, analizza le caratteristiche ricorrenti che, a suo parere, definiscono il "fascismo eterno", ovvero una forma di populismo autoritario che può manifestarsi in contesti storici e sociali differenti.

Il fascismo infatti fa leva sulla frustrazione delle classi medie, la vera chiave del fascismo eterno. Oggi c’è una colossale frustrazione di quest'ultime, in quanto la globalizzazione ha polarizzato il mondo rendendo i ricchi ancora più ricchi, sconfiggendo di fatto la classe media, ecco come nascono i populismi.

La lezione del professor Barberis si è conclusa definitivamente parlando dell’URSS, che ha vissuto il totalitarismo staliniano in un rapporto duale, perché se da una parte l'URSS diventa la seconda potenzia industriale, vincitrice della guerra, fornita di armi atomiche e patria ideologica dell'ideale comunista, il tutto avviene sotto un regime ultra ventennale, dispotico e soprattutto a spese umane folli.

Alla fine della conferenza, il presidente Maurizio Carcione ha donato al professor Barberis la tessera onoraria di Politeia, a sottolineare l'impatto che hanno avuto le sue lezioni sulla cittadinanza nicese.

NeBa

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