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Attualità | 31 marzo 2019, 17:26

Angela Quaglia: "Alla funzione culturale e sociale dei Musei bisogna crederci"

E aggiunge: "Le chiusure degli spazi comuni portano più o meno lentamente al degrado"

Angela Quaglia: "Alla funzione culturale e sociale dei Musei bisogna crederci"

Riceviamo e volentieri pubblichiamo le ultime considerazioni di Angela Quaglia in merito alla questione Museo del Risorgimento. 

Ho letto con piacere la risposta dell’assessore alla cultura del Comune che rassicura sull’intenzione di riaprire il Museo del Risorgimento a partire dal 7 aprile. Bene! È un’ottima idea! Resta il fatto che per tanti mesi il Museo è stato desolatamente chiuso e che, nel frattempo, l’umidità e l’incuria hanno fatto la loro parte, rovinando alcuni reperti, mettendone in pericolo altri, impedendo alla città (e alle scuole) di poter visitare quello spazio approfondendo i programmi di storia. Ringrazio comunque per la bella notizia e ringrazio soprattutto l’associazione L’ALTRA ASTI che si presterà a garantire l’apertura del Museo nei fine settimana e nei festivi.

Ciò che intendo sottolineare, però, è il fatto (incontrovertibile) che le chiusure degli spazi comuni portano, più o meno lentamente al degrado. Quando il Comune di Asti decise di aderire alla Fondazione Asti Musei osservai, in Consiglio Comunale, che il Comune si stava spogliando della propria proposta culturale per delegarla alla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti. Alla Fondazione Asti Musei sono infatti stati conferiti i maggiori musei cittadini: la stessa Fondazione ne stabilisce gli orari, il costo dei biglietti ecc. Non appena saranno terminati i lavori di restauro del Battistero di San Pietro e degli altri Palazzi storici anch’essi saranno “consegnati” alla Fondazione. Non s’è mai visto che il Comune ristruttura e la Fondazione gestisce: normalmente avviene il contrario! Infine un’ultima annotazione.

Consultando il sito Piemonte Musei si leggono dati molto interessanti: ad esempio, nel 2014 il Museo del Risorgimento aveva registrato 10416 visitatori e palazzo Mazzetti (sempre nel 2014), pur essendo molto più grande e più ricco, 16122. I numeri cambiano negli anni successivi: mentre Palazzo Mazzetti continua ad incrementare il numero di visitatori (20980 nel 2015; 24287 nel 2016 e 18299 nel 2017) grazie anche alle mostre che vi sono state collocate, il Museo del Risorgimento (grazie alla chiusura al pubblico) scende a 5180 visitatori nel 2015 e successivamente (3018 e 2017) i dati non sono stati resi noti. Intendo dire (e chiudo qui la polemica) che alla funzione culturale e sociale dei Musei bisogna crederci. Se non ci si crede allora tanto vale tenerli chiusi e risparmiare sulla luce e sulla manutenzione. 

Angela Quaglia- consigliere comunale CambiAMO Asti

Angela Quaglia

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