Siamo tutti Marco Massano. La giornata dedicata al geometra ucciso sei mesi fa mentre svolgeva il proprio lavoro, ha avuto, ieri, tanti momenti emozionanti e spunti di riflessione.
Nell’Aula Magna dell’Università alle 10 il convegno “La sicurezza degli operatori di giustizia”, ha sviluppato diversi temi e “sentimenti contrastanti” come ha spiegato in apertura Gianluca Musso presidente di Geosport che ha organizzato la giornata.
“Tante persone che arrivano da tutta Italia si sono stretti a noi per questa giornata che arriva da una tragedia assurda. Siamo qui per dare una mano alla famiglia di Marco, ma anche per tenere acceso il riflettore su quello che è successo. Si devono mettere in atto le tutele per le famiglie che subiscono queste tragedie, elaborare proposte di legge per fare in modo che le tutele che esistono per le Forze armate esistano per tutti gli operatori di giustizia”.
L’iniziativa dell’organizzazione della giornata è stata condivisa anche dai vari Ordini professionali, e dalle Associazioni di categoria: Unione Industriale, Confartigianato, Coldiretti, Ascom.
Il dottor Pietro Calabrò, presidente della Nazionale Magistrati ha voluto ricordare che il calcio si può abbinare a importanti momenti di riflessione e che il convegno avrebbe affrontato il tema per la prima volta in assoluto. Un buon inizio indubbiamente.
“La Nazionale nasce come una sorta di provocazione. Quando ci sono bisogni di questo tipo, raccogliere fondi non è affatto secondario. Sembra assurdo correre rischi quando ci si occupa di perizie o separazioni o altri lavori per i quali si ha a che fare con la legge. Intervenire è fondamentale”.
L’amministrazione comunale con il sindaco Rasero e l’assessore allo Sport Mario Bovino è stata vicina dal primo momento e ha sposato l’iniziativa con entusiasmo. “Lo sport – hanno spiegato – è un momento di aggregazione”.
Ha sottolineato il bel sorriso di Marco Massano il presidente dell’Università e della Fondazione, Mario Sacco che ha rimarcato che “occorrerà trovare tutele per le famiglie. Importante che un convegno di questo tipo si svolga dove si formano dei giovani". Il senatore Massimo Berruti ha voluto essere presente:”Bisogna trovare un percorso per dare più forza a chi lavora al servizio delle persone”.
Una giornata piena di emozioni per la famiglia di Massano, tutta presente all’incontro, giornata anche di festa perché proprio ieri mamma Mariuccia ha compiuto gli anni. Impensabile poter comprendere cosa pensasse quella donna alla quale è stato ucciso un figlio. Per lei e per Sara, fiori e una targa speciale consegnata dall’Ordine dei Geometri di Sassari e da Giovanni Paolo Deliperi.
LA RELAZIONE DI ALBERTO NOBILI
Il procuratore aggiunto alla Procura della Repubblica di Milano, Alberto Nobili, da 40 anni in magistratura, ha seguito e segue alcuni dei casi più spinosi o drammatici italiani. “Ho visto cose che voi umani..- ha detto parafrasando Blade Runner – ma una tragedia come questa non mi è mai capitata ed è la prima volta che partecipo ad un convegno di tale portata.
"I processi durano dai 5 agli 8 anni, dovremmo chiedere scusa ma sono anni che chiediamo una svolta. Le prassi e la burocrazia sono troppo lunghe, si rischia di perdere il senso di squadra, dove il magistrato è solo un tassello. Abbiamo bisogno di esperti, di ausiliari (come Marco). La sicurezza è uno dei beni minimi, è un valore che richiede prudenza, saggezza e buon senso. Viviamo in momenti di grandi tensioni sociali, ci sono persone difficili in situazioni difficili. Cellino (l’omicida) era una persona difficile che ha atteso Massano con 2 pistole. Marco era sotto casa in attesa dei carabinieri che dovevano scortarlo. È arrivato prima, poteva andare ancora peggio”
“Quanti Cellino ci sono in Italia – ha continuato Nobili – con armi e in difficoltà? Le cautele non devono finire mai, occorre un’attività preventiva e monitorare i soggetti nelle cui abitazioni si deve andare. La morte di Massano ci deve dare un insegnamento di cui fare tesoro".
Nobili ha raccontato un altro tremendo episodio in cui lui era competente per materia. Aprile 2015. Claudio Giardiello con alle spalle una serie di fallimenti nel settore immobiliare riuscì ad entrare in tribunale a Milano uccidendo un giudice fallimentare un avvocato e il suo coimputato. “Fatti impensabili – ha concluso – c'è il dolore, il ricordo ma anche una riflessione. Siamo tutti Marco Massano ma non ci deve essere mai più un Marco Massano.
Un momento particolarmente emozionante, la lettura di una lettera che ha scritto Sara, la moglie di Marco e che vi proponiamo in video.
Il convegno ha visto protagonisti, moderati dal giornalista Franco Binello, il presidente del tribunale di Asti, Giancarlo Girolami, Igor Curallo avvocato, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Asti Pierantonio Breda, la presidente dell’Ordine dei geometri Donatella Curletto, Carlo Mogliotti ingegnere, Luca Ottaviani architetto.
IL TRIANGOLARE
Dopo il convegno, alle 16 (con qualche problemino per la pioggia) si è svolto il triangolare di calcio tra la Nazionale Italiana Geometri, la Nazionale Italiana Magistrati e la squadra dell’Ordine degli Avvocati di Asti. L'evento è stato aperto da 25 bambini, compagni di scuola dei figli di Marco. Sulle loro maglie, le lettere a formare la scritta:
SIAMO TUTTI MARCO MASSANO
VINCONO I MAGISTRATI...
Il Triangolare è stato vinto dai Magistrati. Nel dettaglio:
Magistrati – Geometri 3-0
Geometri Avvocati 0-0 (vinta ai rigori dai Geometri)
Magistrati – Avvocati 1-0
Causa maltempo la premiazione si è svolta durante la cena alla Scuola Alberghiera di via Asinari.
“L’obiettivo è stato raggiunto – ha spiegato Gianluca Musso che nei prossimi giorni comunicherà la cifra raccolta.