E' tutto pronto per Asti Pride, che si svolgerà sabato 6 luglio. A 50 anni dai moti di Stonewall, anche Asti avrà il suo Pride. I moti di Stonewall si svolsero a New York: moti violenti e scontri tra omosessuali e polizia newyorkese.
Sono passati 50 anni, ma il clima di tensione non è troppo cambiato. Asti è divisa: c'è chi si mostra favorevole al Pride astigiano, perché portatore di un orgoglio gay che deve restare alto. C'è chi, in fondo, spera solo che la manifestazione porti soldi alla città: perché, si sa, pecunia non olet. I soldi non puzzano, non puzzano mai.
C'è chi, però, continua non stop a esprimere il proprio disappunto sulla manifestazione, lanciando forti accuse sui social.
"Immondizia", "Isteriche checche che sbraitano per le strade"
"Una volta c'erano i manicomi, poi li hanno chiusi ed ecco il risultato. Una minoranza di malati mentali, isteriche checche che sbraitano per le strade", "è una malattia e deve essere curata", "immondizia", "perché chi ha organizzato questa cosa non se li porta a casa e fanno un festino a casa tra di loro?".
Sono solo alcuni dei tantissimi commenti omofobi che il Comitato Asti Pride ha ricevuto e continua a ricevere in questo periodo che precede la manifestazione. Il Comitato, in una nota stampa, ha precisato il suo punto di vista.
Odio, insulti e diffamazione: limiti invalicabili superati
"Asti Pride rispetta profondamente la libertà di pensiero. Proprio per questo totale rispetto che, in questi mesi di avvicinamento al primo Pride di Asti, abbiamo fatto uso di tutta la nostra “elasticità” nel leggere alcuni commenti social (ma non solo), non certo teneri nei confronti della comunità LGBTQI. Cosa diversa, però, è l’incitazione all’odio, l’insulto, la denigrazione e la diffamazione. Quelli sono limiti invalicabili e quei limiti oggi sono stati, a nostro parere, abbondantemente superati. Per questo motivo stiamo valutando tutte le strade possibili a tutela della nostra dignità e di quella di tutte le persone LGBTQI. Una delle prime risposte concrete a tali attacchi sarà la massiccia partecipazione alla parata del 6 luglio delle persone, e sono tante, che credono nel rispetto e nell’inclusione", scrive così il Comitato Asti Pride in una nota stampa pubblicata sulla pagina Facebook dell'evento.
Non giudicare sbagliato ciò che non conosci, ma cogli l'occasione per comprendere
Insomma, non resta che attendere il 6 luglio, quando l'orgoglio gay sfilerà lungo le strade astigiane. E, come avrebbe suggerito Pablo Picasso, "non giudicare sbagliato ciò che non conosci, ma cogli l'occasione per comprendere".