Si respira un'aria di festa domenica pomeriggio intorno alle 14 nelle vie del centro, animate da un ricco e suggestivo corteo storico che sfila tra due ali di spettatori incuriositi dai colori, dalla varietà e dalla bellezza dei costumi.
Chi per passione, chi per curiosità, chi per puro caso - come una coppia di turisti tedeschi in attesa dell'arrivo di un nuovo treno dopo aver sbagliato fermata - sono in tanti a seguire la sfilata del Palio.
Chiedo ad alcuni di loro le opinioni sulla manifestazione.
Il corteo storico è uno degli eventi palieschi più attesi: piace la rievocazione storica, piacciono i costumi e la presenza di amici o parenti tra i figuranti rappresenta un motivo ulteriore per partecipare, rendendo l'esperienza ancora più gradita. Molti astigiani vengono in città perchè "è ormai tradizione seguire la sfilata della domenica. Ci piace vederla dal vivo. E al termine ritorniamo a casa". Qualcuno sottolinea "i costumi sono affascinanti e c'è un grande lavoro di squadra alle spalle, tra cui un'attenta ricostruzione storica. Dovrebbe essere valorizzata di più".
Purtroppo per i turisti stranieri non risulta facile seguirla: una coppia rivela di aver provato a raccogliere qualche informazione rapida tra i vicini. Avrebbero volentieri gradito una guida da consultare per approfondire meglio l'argomento.
I turisti...ma vengono in città per assistere al Palio? Ho provato ad intervistare sei coppie di stranieri, tutti di mezza età, provenienti per la maggior parte dalla Germania, solo una dalla Svizzera e un'altra dalla Danimarca.
La maggior parte ignorava che fosse il giorno del Palio, prima dell'arrivo in città: "una piacevole sorpresa che ci stimola a rimanere qui qualche ora in più", dice sorridendo una turista tedesca. Lo stupore nel raccontare la bellezza della città, considerata "ricca di storia" e "molto graziosa da visitare a piedi" fa riflettere su quanto lavoro ci sia da fare nell'ambito della promozione turistica. Ma chi si trova in città, consapevole dell'evento, ignora invece che si possa entrare gratis nel parterre.
Una coppia di tedeschi racconta di aver comprato una guida del Piemonte con l'intento di trascorrere qualche giorno nella nostra regione perchè "è famosa per il buon vino e il buon cibo". Un giro per le cantine tra gli appuntamenti per loro imperdibili e una passeggiata, il giorno successivo, nella nostra città per visitare la Cattedrale e acquistare qualche prodotto tipico nei negozi del centro.
Nota dolente per gli astigiani, è la scelta condivisa da più coppie - esclusi ovviamente quelli attrezzati col camper - di pernottare in agriturismi nell'albese.
Tra il pubblico della sfilata, trovo anche qualche turista italiano: su sei coppie intervistate, due fiorentini, il resto piemontesi (Biella, Trofarello, Cuneo, Candelo). Appassionati del Palio di Siena e giunti ad Asti per assistere per la prima volta alla manifestazione - motivati altresì da legami familiari con astigiani - alla coppia di Firenze piace molto la città, il centro storico, la comodità della struttura ricettiva astigiana scelta e la presenza di ottime cantine, visitate il giorno precedente.
Tra i "forestieri" piemontesi, la giornata rappresenta un'occasione per visitare la città - solo una coppia la conosce già - passeggiando tra le vie del centro storico, senza una meta precisa. Tutti esprimono gradimento per la sfilata e per l'atmosfera di festa che si respira in città.
Poco dopo le 16, decido di spostarmi in piazza per raccogliere i commenti "a caldo" del pubblico che assiste alla corsa.
Lunghe file all'ingresso del parterre, tante persone in coda al centro della piazza...le critiche non tardano ad arrivare. "Troppo tempo in coda nel parterre. Sono entrato dopo la seconda batteria. Ecco un modo per far perdere interesse e curiosità" racconta deluso un astigiano.
"La piazza è pressochè vuota, è troppo difficile uscire ed entrare da qui e così si forma una lunga fila di gente presso l'unico punto di ristoro" commenta una coppia e un amico aggiunge "Non è accettabile un solo bar in una giornata così calda. Devono curare di più l'organizzazione".
A qualcuno non piace la scelta di spostare il Palio ai primi di Settembre, per le temperature ancora troppo alte, altri invece apprezzano questa novità che "permette di vivere con più partecipazione il momento di festa perchè le scuole sono chiuse e più persone sono ancora in ferie".
Anche la divisione dei borghi e dei rioni cittadini dai Comuni della Provincia fa discutere.
Molti astigiani si dichiarano a favore di questa scelta, considerata "curiosa", "permette di rendere la corsa più competitiva perchè tra i borghi e i rioni c'è per natura più rivalità", "dà un tocco di imprevedibilità alla gara perchè ci sono due vincitori, non solo uno che di solito emerge nelle prove generali", "la divisione è più funzionale perchè sono troppi, non possono gareggiare tutti insieme" e infine c'è chi considera il Palio una "questione cittadina", che non deve coinvolgere i Comuni.
Una giovane astigiana ritiene importante "evitare inutili critiche. Come tutte le novità, ci vuole tempo per metabolizzarle, non si può giudicare ora".
Su circa ottanta astigiani intervistati, meno della metà non condivide la scelta "perchè snatura il Palio, la sua storia e la sua tradizione" e una coppia di giovani, appartenenti ad un rione cittadino, fa notare che "si perde un po' lo spirito che lega noi tutti astigiani, cittadini e non, in questa occasione".
Tra la folla che colora la piazza, tanti sono i gruppi di giovanissimi con i fazzoletti al collo che durante la corsa si spostano da un lato all'altro per seguire il loro cavallo. "Mi piace tantissimo il Palio, lo seguo tutti gli anni con i miei amici del paese perchè ci piace, è un'occasione per far festa", spiega in fretta un ragazzo attento a seguire la partenza.
Ma c'è anche chi si ritrova in piazza "per trascorrere una giornata diversa" senza nutrire un particolare interesse per la corsa. Oppure c'è chi entra in piazza "solo per la finale", rivela sorridendo una coppia che segue con interesse la sfilata dei bambini e il corteo storico, ma nulla più.
Tra il pubblico, trovo anche un nostalgico. Un insegnante astigiano che ricorda i bei tempi in cui la gara si svolgeva in piazza Campo del Palio: "Più bello, più emozionante e sentito dalla gente" così lo definisce. "Ora si è persa questa atmosfera. Perchè a Siena tutti vivono il Palio con intensità? perchè lì fanno rete, collaborano per rendere sempre migliore l'evento. Qui invece passiamo il tempo a litigare, a criticare, a perderci in discussioni inutili, a scapito della città". E aggiunge "Ora c'è troppa competizione che sfocia nell'arroganza, nell'invidia. Chi è più bravo non viene visto come un esempio, ma come un ostacolo. Così capita in tutti i settori, anche nel mio, lo sport".
Un'ultima interessante osservazione da parte di due ragazzi torinesi, venuti ad assistere per la prima volta al Palio, per curiosità: trovano difficoltà a seguire la corsa perchè "manca secondo noi una guida cartacea...un banale elenco delle batterie, dei nomi dei rioni, borghi e Comuni con i rispettivi fantini".
A voi un utile strumento per riflettere.