Stando ad un’analisi effettuata dall’Ufficio Studi della Casa del Consumatore Piemonte, che ha analizzato alcuni dati riferiti al trasporto pubblico della Città di Asti con riferimento agli anni 2016 e 2017, il fenomeno nel mancato pagamento dei biglietti del bus permane molto preoccupante.
Nel 2016 sono stati trasportati 2.836.190 passeggeri, con una diminuzione di 53.618 nel 2017 quando i trasportati sono stati pari a 2.782.752”.
I biglietti venduti nel 2016 sono stati pari a 187.610 e gli abbonamenti pari a 33.909, mentre nel 2017 vi è stata una flessione al ribasso sia nella vendita dei biglietti, pari a 178.790, sia per gli abbonamenti pari a 32.954. Gli addetti al controllo sino ad ora sono pari a 3 per una media di giorni lavorati di 240 annuali.
I passeggeri controllati nel 2016 sono stati 25.000 e le sanzioni per mancato pagamento del biglietto sono state 573 per 22.920 euro, di cui solo 5.160 euro sono stati effettivamente incassati. Nel 2017 le sanzioni sono state 707 pari a 28.220 euro con un reale introito pari a 10.960 euro su un totale di passeggeri controllati pari a 35.000. Il tasso di evasione per l’anno 2016, dato dal rapporto sanzioni rispetto al numero di utenti controllati, è stato pari a 2,29%, mentre è leggermente diminuito nel 2017 con il 2,02%.
Pertanto nel 2016 si ipotizza, in base alle persone trasportate riferite al tasso di evasione, che ben 64.948 persone non abbiano pagato il biglietto pari al 34,6 % rispetto a chi ha pagato, quindi un passeggero su tre ha viaggiato gratis, mentre nel 2017 i non paganti sul totale dei trasportati sono stati 56.207 pari al 31,4% di chi ha pagato il biglietto.
Considerati il numero dei controlli, i giorni medi lavorati e il numero degli addetti, ogni controllore ha verificato la regolarità del titolo di viaggio a 35 astigiani al giorno nel 2016 e a 48 viaggiatori per ogni giorno nel 2017.
"È indubbio che la strategia posta in essere da ASP per impedire il fenomeno, come ad esempio i tornelli, dev’essere perseguita con maggiore incisività - afferma Stefano Santin, presidente regionale dell’associazione - Si deve considerare che il numero dei controlli eseguiti sino ad oggi sono stati troppo esigui anche in considerazione dello scarso personale utilizzato e dell’assenza di strategia per affrontare il fenomeno”.
“Non si può pensare – conclude Santin – di aumentare le tariffe del trasporto pubblico, come si è fatto, senza affrontare con incisività il fenomeno di chi non paga: è un problema di giustizia sociale che chi amministra non può esimersi dall’affrontarlo”.