Riceviamo e pubblichiamo le considerazioni della Casa del Consumatore, dopo l'intervento dell'assessore Renato Berzano in merito all'evasione nei trasporti pubblici locali.
“Quando la politica reagisce come ha fatto l’assessore Berzano cercando di delegittimare - esordisce il presidente della Casa del Consumatore Stefano Santin- significa che abbiamo colpito nel segno. Da circa 20 anni la nostra associazione si occupa degli utenti dei trasporti pubblici e forse qualcosa in più di chi lo fa solamente da 2 anni la conosciamo”.
I dati elaborati dall’ufficio studi della Casa del Consumatore sono stati forniti dall’ASP in seguito a un accesso civico e le metodologie di calcolo sono applicate dalle Università Italiane che si occupano di analisi dell’evasione tariffaria nei trasporti pubblici locali. Il metodo di calcolo dei trasportati, applicato da ASP, certamente potrebbe non corrispondere al vero ma è pur sempre un dato trasmesso dall’azienda pubblica.
In merito all’affermazione di Berzano : ”non possiamo contare tutti gli utenti” suggeriamo all’assessore che, ormai da anni, esistono strumenti, già utilizzati da altre amministrazioni, per avere il numero reale dei trasportati. Ultimamente la scuola dell’Innovazione della Fondazione Agnelli ha premiato un progetto di alcuni studenti per fermare chi non paga. Certamente il dato della morosità effettiva può essere non veritiero rapportato a quello reale: si tenga conto che l’ ASP impiega solamente 3 controllori per una media lavorata di 240 giorni annui.
Forse sono un po’ sottodimensionati. Ma se tutto va bene, perché a giugno si è iniziato, giustamente, il posizionamento dei tornelli anti evasori? Perché si è affermato in quell’occasione che l’evasione si attestava attorno al 10% - 15%? Il 50% di differenza sul dato fornito non è approssimazione da parte dell’amministrazione ? Perché non dice secondo lei quale sia il vero dato, in termini assoluti, di chi non paga il biglietto?.
“Capisco che sia più semplice- conclude Stefano Santin – aumentare le tariffe per far tornare i conti, come ha fatto l’assessore Berzano, ma forse far pagare tutti significherebbe avere un servizio più efficiente e vetture meno affollate. Assessore, non è allarmismo. Si chiama giustizia sociale”.
La Casa del Consumatore