Un progetto che porti il territorio sempre più vicino ai turisti e ai curiosi appassionati dei panorami e dei profumi del Moscato.
La firma è quella del Consorzio di Tutela dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg, che, con l’architetto Andrea Cappellino ha pensato di “mettere il marchio”a vigneti, rotonde e cantine.
Un’iniziativa nuova per il Piemonte nella consapevolezza del valore culturale e paesaggistico delle colline dove l’Asti e il Moscato d’Asti Docg sono prodotti, dal 2014 riconosciute patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
L’attività di comunicazione riguarda tutta l’area di produzione per diffondere una maggiore conoscenza e consapevolezza nelle aree vinicole dell'Asti spumante Docg che, insieme a Canelli e alle sue cattedrali sotterranee, core zone e area di pregio del sito.
Alla conferenza stampa di presentazione questa mattina, istituzioni, produttori, appassionati.
Per Stefano Ricagno, vice presidente del Consorzio “un punto di arrivo, dopo attività degli ultimi mesi dove ci sono state sponsorizzazioni importanti. Da Collisioni al Magico Paese di Natale, fino ad arrivare a Milano dove a dicembre il Consorzio sarà partner di ‘Maestri del panettone”.
IL PROGETTO
52 i Comuni che ospitano i vigneti di moscato. Per chi lo desidererà ci sarà un totem che identifichi tipologia e qualità.
Concretamente si tratta di installazioni in acciaio Corten, studiate per integrarsi con l’ambiente circostante. Grazie alle loro forme essenziali (una A stilizzata con il nuovo logo del Consorzio) queste strutture offriranno informazioni utili, attirando inoltre l’attenzione sui punti di interesse, senza interferire con la visuale.
Foto Daniele Becchi
“Tutti i materiali – spiega Andrea Cappellino – sono ecocompatibili e le aziende che lo richiederanno potranno avere anche un cartello interno”.
Foto Daniele Becchi
Il loro posizionamento è stato studiato affinché i turisti che attraversano il nostro territorio abbiano sempre chiara la loro permanenza all’interno dell’universo della Denominazione, fatto di tradizioni e grandi vini simbolo del Made in Italy.
Per un’identità maggiore il logo sarà posizionato nelle rotonde di ingresso alle città e ai borghi ricompresi nella Denominazione, ma anche sui crinali dei vigneti ed all’ingresso delle aziende.
Foto Daniele Becchi
Presto le rotatorie saranno 16 (verso la prossima primavera), al momento sono 3. Una al casello di Asti Ovest, una a Strevi e una a Neive.
“Si deve sapere dove si sta andando - ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa – e cosa offre il territorio”, mentre l’assessore al Turismo Vittoria Poggio pensa che ”la realtà da scoprire e valorizzare, va comunicata”.
Presente anche il vicepresidente della Giunta Fabio Carosso, anche orgoglioso produttore di uve moscato. “Abbiamo splendidi paesaggi, ma a volte non sappiamo promuoverci. Non è giusto che chi arriva sulle nostre colline non sappia che tipo di vigneto sia”.
Un’unicità, insomma che è bene promuovere e far conoscere.