Con l’approssimarsi della data del 22 novembre, da ormai quattro anni dedicata alla “Giornata nazionale per la Sicurezza Scolastica” in memoria di Vito Sfafidi – studente del Liceo Darwin di Rivoli (TO) che proprio il 22 novembre 2008 morì per il crollo del controsoffitto dell’aula in cui si trovava – e di tutte le altre vittime di incidenti avvenuti nelle scuole italiane come i giovani della Casa dello Studente dell’Aquila, i bambini di San Giuliano di Puglia, il gruppo consiliare del Partito Democratico (ovvero la capogruppo Maria Ferlisi, Luciano Sutera Sardo e Giuseppe Dolce) interroga l’Amministrazione comunale sullo stato delle scuole cittadine, principalmente per quanto concerne la programmazione degli interventi inseriti nel Piano triennale delle opere pubbliche.
“Non sono scontate – scrivono i consiglieri PD – molte delle cifre iscritte a bilancio che solo in alcuni casi hanno una fonte finanziaria certa, vedi scuola Buonarroti e Jona” “In altri casi invece – prosegue l’interrogazione dei consiglieri democratici – tali cifre paiono essere messe a bilancio come dichiarazione di intenti, una ‘scommessa’ sull’eventualità di poter attingere a future forme di finanziamento, senza entrare nel merito della pianificazione e progettazione degli interventi e degli eventuali fondi che potranno realmente essere stanziati”.
Alla luce di ciò, il gruppo PD chiede a sindaco e giunta di far chiarezza
- “sul progetto, sui tempi e sulle modalità di attuazione del rifacimento della scuola Jona, che presenta punti interrogativi che non sempre paiono rispondere ad un criterio di razionale progettazione e di ottimale utilizzo delle risorse”;
- di conoscere i reali tempi di avvio dei cantieri delle scuole Baussano e DeBenedetti le cui classi sono già state trasferite presso altri istituti;
- di sapere se esista un piano che valuti la futura esigenza di edilizia scolastica per numero di aule, plessi e della loro collocazione. Studiato sulla base “di un efficiente ed efficace pianificazione che risponda non solo agli attuali criteri di sicurezza, ma altresì a quelli di una moderna didattica e di una distribuzione sul territorio omogenea e rispondente alle esigenze delle famiglie”.