Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma dei Fridays for future astigiani, in merito alla possibilità di dichiarare emergenza climatica anche ad Asti.
Era il 27 settembre quando in occasione del Terzo Sciopero Globale per il clima insieme a oltre 2mila tra studenti e lavoratori uniti in piazza San Secondo per la lotta per la giustizia climatica, quando prendendo il microfono in piazza il sindaco Maurizio Rasero ha promesso che sarebbe stato disponibile a proposte che andassero nella direzione di combattere il surriscaldamento globale. Sono passati quattro mesi dallo sciopero organizzato da Fridays for future Asti, ma dal sindaco non è ancora arrivata nessuna risposta. Nulla sono valsi i nostri tentativi di contattare Rasero e l'assessore all'Ambiente Renato Berzano. In questi mesi nonostante le promesse non hanno mai trovato il tempo per incontrare noi attivisti e discutere la nostra proposta di Dichiarazione d'emergenza climatica per il comune di Asti.
Forse la Giunta era troppo occupata a formulare misure molto "green" come rendere gratuiti i parcheggi in occasione delle feste natalizie o elanorare un piano del traffico che non preveda alcuna misura di contrasto all'inquinamento o di agevolazione alla mobilità pubblica, meno inquinante di quella privata. Eppure chi dice di avere a cuore i diritti degli astigiani dovrebbe sapere che Asti si trova in una delle zone più inquinate d'Italia.
Avendo nuovamente superato il limite delle polveri sottili, Asti di una Dichiarazione dello stato di emergenza climatica ed ecologica avrebbe veramente bisogno. La nostra proposta, su modello delle DEC già approvate da altre città non sarebbe soltanto la presa di posizione formale dello stato d'emergenza climatica, ma un impegno concreto per attuare norme che contrastino il surriscaldamento globale: la limitazione delle emissioni di Co2, incentivi per l'uso di energie rinnovabili, il miglioramento della mobilità pubblica, la riduzione dell'impiego di risorse naturali, la promozione della forestazione urbana. Ora stiamo contattando i consiglieri di tutti i partiti per far sì che la proposta sia portata in Consiglio comunale.
Gli attivisti di Fridays for future Asti