La notizia relativa il possibile abbattimento di poco meno di 170 tigli, a fronte di una trentina effettivamente “malati”, in una Tenuta di località Valgera (CLICCA QUI per rileggere la notizia) ha riacceso un confronto, in realtà mai del tutto sopito, su come la Città di Asti si ponga nei confronti delle tematiche ambientali.
Prima di approfondire il tema, è però doveroso fare il punto proprio sul destino degli alberi, a seguito dell’incontro di questa mattina tra il dirigente comunale preposto al settore ambiente e la proprietà della Tenuta, rappresentata da un loro consulente tecnico.
“Sono state tagliate alcune piante, previa temporanea sospensione dell’elettricità poiché si trovavano sotto la congiuntura di due linee elettriche, ma abbiamo ottenuto la sospensione dei lavori in attesa di rivederci, lunedì, con la proprietà - ha spiegato l'assessore comunale all'Ambiente Renato Berzano - Resta comunque il fatto che quella zona è proprietà privata e che l’intervento di taglio ha ottenuto tutte le necessarie autorizzazioni da parte della Commissione Paesaggistica, che ha valutato anche una perizia redatta da un agronomo torinese che consigliava il taglio di tutte le piante”.
“Tra l’altro – prosegue Berzano – tutto è nato da un esposto di alcuni abitanti della zona, che hanno diritto di passaggio sul viale sul quale si trovano le piante. La presenza di quelle ammalorate, aveva fatto scattare la richiesta, avanzata da queste persone al proprietario, di far mettere in sicurezza la strada. In seguito a quella richiesta, la proprietà ha valutato opportuno tagliarle tutte. Anche perché, come ci ha spiegato stamattina il loro tecnico, il piano viario su cui si trova la strada è più in alto rispetto ai campi attigui, per cui queste piante sono in condizione di non totale stabilità. Tale da ipotizzare che, in caso eventi atmosferici di eccezionale gravità come ad esempio quelli del novembre scorso, anche le piante sane possano rappresentare un potenziale pericolo per chi transita sul viale. Pertanto, nella malaugurata ipotesi dovesse accadere qualcosa, il proprietario dovrebbe risponderne personalmente”.
“Sarebbe opportuno – ha argomentato l’assessore – che si crei un comitato che si assuma, tutti insieme, la responsabilità di salvaguardare, nel bene e nel male, queste piante”.
Sì a un "piano del verde", ma con quali fondi?
Ampliando il discorso anche al verde pubblico cittadino, dall’Amministrazione è altresì arrivata una pronta replica alla lettera (CLICCA QUI per rileggerla) con cui Giancarlo Dapavo, presidente del Circolo Gaia di Legambiente, lamenta la mancanza di un piano finalizzato a incrementare la presenza di aree verdi.
“Di recente abbiamo iniziato a mettere a dimora delle piante in corso Torino – replica il sindaco Maurizio Rasero – e ne abbiamo acquistate altre piantate in alcuni parchi cittadini. Naturalmente siamo favorevolissimi a ragionare per un piano finalizzato a incrementare il verde in città”.
“Il problema, non solo mio ma comune a tutta l’Amministrazione, è di recuperare le risorse – ha aggiunto l’assessore Berzano – Se qualcuno mi portasse dei finanziamenti, possiamo capite tutti insieme il da farsi. Ma è lo stesso problema delle piste ciclabili o altre situazioni che, nonostante meritevoli, ci trovano in difficoltà nel poterle attuare per carenza di disponibilità finanziarie. Certo, piantare nuovi alberi è un’idea fantastica, ma si deve prima capire da dove prendere i soldi. Le esigenze del bilancio comunale sono tantissime e se stanzio dei fondi per nuovi alberi debbo per forza toglierli da qualche altra parte”.
“Il problema, comunque, non è solo di natura economica. Quel che dovremmo cambiare, tutti, è la mentalità. Si ricorda la domenica senz’auto di settembre? Addirittura qualcuno mi aveva minacciato di denunciarmi per sequestro di persona, poiché vi era l’impedimento di uscire in auto dopo le 9 del mattino. Ogni volta che si interviene in un determinato ambito, si vanno a toccare gli interessi di tanti altri. Gli ambientalisti hanno le loro ottime ragioni, ma ci sono altrettanti cittadini a cui, purtroppo, dell’ambiente non frega nulla. Però il vero cambiamento deve partire da ciascuno di noi, mettendoci allo specchio e chiedendoci se noi per primi stiamo facendo correttamente le cose che chiediamo agli altri”