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Cultura e tempo libero | 01 febbraio 2020, 07:30

Viviamo in un posto bellissimo, da un anno

Riassunto delle puntate di questo primo anno di rubrica: racconti, inviti, suggerimenti e sollecitazioni per far crescere il nostro posto bellissimo

Tempo di brindisi per un posto bellissimo

Tempo di brindisi per un posto bellissimo

Gli scopi di questo appuntamento settimanale credo ormai siano chiari a tutti: aumentare conoscenza e consapevolezza di quanta bellezza e ricchezza siano pieni Asti e l’Astigiano, di stimolarne orgoglio ed evidenziare la sempre più stringente necessità di raccontarle, promuovendo tutte le nostre unicità per far  crescere, finalmente, turismo ed economia. Non ci manca proprio nulla, si trovassero anche volontà e risorse per farlo, avremmo fatto bingo.

Si è scritto di grandi artisti astigiani ancora poco valorizzati, dai magnifici dipinti di Gandolfino ai capolavori scultorei e d’oreficeria sacra del Groppa, le incredibili miniature di Bonzanigo e i ritratti di Pittatore; di Madonne, del latte e del Tempo, con la grandissima soddisfazione di aver partecipato al ritorno di quest’ultima, esposta da dicembre nella chiesa di San Pietro. Non l’aveste ancora vista...

Poi torri, ne abbiamo tante e tra breve pare saranno pure ben illuminate, importanti palazzi carichi di storia, musei assai interessanti già di loro e storie uniche come quelle musicate da una grande scuola, la Cappella dei Putti, e le eccellenze, da lì originate, del violoncello di Graziani e del violino di Polledro; storie illustrate e scritte sul più importante documento medioevale della citta, il Codex Astensis, che dopo mesi di pressioni si è riusciti a fare esporre a Palazzo Mazzetti, la scorsa estate.

E ancora, personaggi molto illustri della nostra storia, Milliavacca, Alfieri, Ottolenghi, e monumenti dal fascino unico come le preziose testimonianze del Romanico Astigiano, castelli, borghi, colline, natura, paesaggi da sogno e grandi tipicità enogastronomiche, che ci dovrebbero caratterizzare tanto di più e suggerimenti per farlo, partendo dal rivedere format bolliti di manifestazioni potenzialmente molto utili ed importanti, ancor più se comunicate decentemente, fuori dalle mura.

Ad ogni puntata un invito a conoscere e stimoli per valorizzare con storie, persone, opere e prodotti il nostro posto bellissimo, tuttora, nonostante tutto, ancora proprio poco frequentato da turisti. Valori che devono al più presto creare valore, reddito, posti di lavoro e benessere. Stimoli raramente colti, ma si sa che nella cosa pubblica i tempi siano biblici, e per questo spesso portati avanti autonomamente come per la formazione di un fulcro di valorizzazione dell’opera di Vittorio Alfieri, Cenacolo Alfieriano, o la recente creazione della prima Via dei formaggi Astigiani percorso turistico e di gusto da nord a sud della provincia.

Inviti colti da tanti, lo si legge chiaramente dai cosiddetti big data, la somma di quello che gira su social e rete: Asti potrebbe essere più pulita, con più lavoro e prospettive, ma inizia ad essere vissuta dagli astigiani per quello che è: un posto bellissimo. Grazie. Un anno di lavoro che fa allora toccare frutti importanti,  passatemi il momento di autocelebrazione, contraltare all’assenza di alcuna gratificazione economica. Scelta interessata, per il quanto e il perché ne parliamo tra un paio d’anni, intanto...a sabato prossimo.

Davide Palazzetti

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