Mentre si appresta a presentare ad Asti il suo nuovo libro, incentrato sulle lotte partigiane, Mario Renosio, direttore scientifico dell’Israt, ricorda ciò che gli disse trent’anni fa il partigiano Marcello Bernieri, garibaldino col nome di battaglia Costa: per scrivere la storia della Resistenza si sarebbe dovuto aspettare la scomparsa dei protagonisti, spesso legati a interpretazioni eroiche della lotta, nella quale era da considerarsi fondamentale la loro esperienza personale.
Oggi i protagonisti della Resistenza sono effettivamente quasi tutti scomparsi “e l'Italia - annota Renosio nel libro - non solo non è quella che avevano sognato molti partigiani, ma si è quasi dimenticata di loro, che pure si erano messi in gioco per renderla libera e solidale". Figure che Renosio ricorda nel volume “Attila, Pepe e gli altri. La lotta partigiana tra il Monferrato e le Langhe”, che verrà presentato mercoledì 26 febbraio alle 17 all’Archivio di Stato (via Govone 9), ad ingresso libero.
Protagonisti di un pezzo di storia del nostro Paese che Renosio ha conosciuto bene e che, con le loro testimonianze, hanno contribuito alla stesura di ‘Colline partigiane. Resistenza e comunità contadina nell'Astigiano’, edito nel 1994. Perché, allora, tornare sullo stesso argomento 25 anni dopo? “E’ doveroso – spiega Renosio –, proporre una rilettura aggiornata di ‘Colline partigiane’, per giungere a una nuova sintesi interpretativa della lotta partigiana e della guerra civile capace di inserire eventi, dinamiche e tempistiche in un quadro non solo locale”.
“Dall'uscita di 'Colline partigiane' a oggi - ricorda Renosio - l'Israt ha reperito nuove fonti e documenti, allargato i confini delle ricerche, approdate ad archivi nazionali e internazionali. Basti pensare a due lavori che abbiamo autoprodotto o a cui abbiamo collaborato: il libro 'Un'altra storia. La Rsi nell'Astigiano tra guerra civile e mancata epurazione" (2015)', volto a comprendere, attraverso l'esame di documenti tedeschi e fascisti inediti, le strategie di occupazione e repressione messe in atto anche sul territorio astigiano, e l'Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia (1943-1945)”.
"Attila, Pepe e gli altri" prende in esame il periodo tra il 1940, quando l'Italia entra nel secondo conflitto mondiale, e il 1947, in un contrastato dopoguerra che porta, tra l'altro, un gruppo di ex partigiani alla rivolta di Santa Libera, sulle colline di Santo Stefano Belbo (1946). Non mancano le testimonianze di ribelli e familiari, alcune particolarmente toccanti. Molti i dati che aiutano a comprendere la consistenza del movimento che ha preso parte alla Resistenza.
Renosio, che si sofferma anche sulla giustizia partigiana e la difficile nascita della democrazia, affronta infine nell'ultimo capitolo ("Miti") i temi della retorica resistenziale e della controstoria antipartigiana, offrendo una riflessione costruita "senza tabù o reticenze - dice - ma con rigore, onestà intellettuale e in modo documentato: come sempre abbiamo fatto".
L’autore discuterà le tematiche trattate nel volume – edito in proprio dall’Istituto e che riporta, in apertura, una citazione di Marisa Ombra, recentemente deceduta – insieme a Mauro Forno e Nicoletta Fasano, rispettivamente presidente e ricercatrice all'Israt, che promuove l'incontro con l'Archivio di Stato e sotto il patrocinio di Anpi e Fondazione CRT.