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In Breve

| 25 febbraio 2020, 11:07

Chiuso per rinnovo locali o per "la situazione". Diverse attività gestite da cinesi, chiuse temporaneamente nell'Astigiano

Qualcuno approfitta per lavori di ristrutturazione, altri tengono aperto "per un messaggio di speranza"

MerfePhoto

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Serrande chiuse, cartelli e qualcuno ne approfitta per fare lavori di ristrutturazioni, ma indubbiamente il panico da contagio coronavirus non sta risparmiando, neppure sull'Astigiano, le attività gestite da cinesi. Ristoranti, store, negozi, parrucchieri hanno tutti riscontrato un calo drastico di clienti. Per molti di loro è stata la molla per chiudere temporaneamente.

 E così facendo un giro in città e fuori città si scopre che persino il grande magazzino di Shun-Fa con ben due punti a Castell'Alfero è chiuso con tanto di cartello:"A causa della situazione saremo chiusi dal 24 febbraio. L’apertura è prevista per il 9 marzo. Ci scusiamo per l’inconveniente".

Eppure nei giorni scorsi il ministro della Salute, Roberto Speranza, aveva proprio rassicurato in merito spiegando che non c'era alcun rischio collegato nè alla ristorazione, nè ad oggetti prodotti in Cina.

Chiuso anche il ristorante La Piazza, che, secondo quanto esposto, approfitta del periodo per lavori di ristrutturazione. Il supermercato Aumai di corso Torino è rimasto aperto anche se sia con messaggio registrato che con cartelli, ricorda che nessuno degli addetti è stato recentemente in zone a rischio.

Chiuso "per festa" lo store di corso Ivrea (vicino Esselunga), e chiuso anche il parrucchiere in zona Santa Caterina che ammette:"Causa poco lavoro riapriamo il 27 febbraio".

Chiusi in corso Alfieri il ristorante Yiujia e il Ryogin.

Aperto il ristorante Hai Ou di corso Alfieri (zona Torre Rossa). "È vero, i nostri clienti sono diminuiti soprattutto negli ultimi giorni, spiega Roberto il titolare, ma tenendo aperto vogliamo dare anche un messaggio di speranza. Finirà tutto presto".

Betty Martinelli

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