/ Economia e lavoro

Economia e lavoro | 12 marzo 2020, 12:42

Coronavirus, l'economia risponde a Conte: "Decreto ponderato, ora attenzione maniacale"

Ravanelli (Confindustria): "Conciliare le priorità sanitarie con le necessità di continuare a lavorare: in certi casi chiudere vuol dire non riaprire più". Actis e Provenzano (Cna): "Dobbiamo tutti collaborare e avere fiducia". Ma Coldiretti chiede aiuto sui voucher

Coronavirus, l'economia risponde a Conte: "Decreto ponderato, ora attenzione maniacale"

"E' un decreto ponderato ed equilibrato, condiviso con noi già nel pomeriggio di ieri. Concilia le priorità sanitarie imprescindibili con la necessità delle nostre aziende di continuare a lavorare". E' quella di Fabio Ravanelli una delle voci che tra le prime commenta - a nome di Confindustria Piemonte - i provvedimenti di ulteriore chiusura voluti ieri dal Governo e comunicate dal premier Giuseppe Conte in diretta televisiva.

Un giro di vite che, come ormai noto, impone lo stop ai negozi non alimentari o ritenuti non essenziali, ma lascia spazio alle fabbriche, pur con il massimo delle cautele necessarie. "Lo dico con il massimo del rispetto - sottolinea Ravanelli -, ma chiudere un'azienda non è come chiudere un negozio: se manca la fornitura a un cliente straniero, questo cambia fornitore. Chiudere un'azienda vuol dire rischiare di chiudere per no riaprire più". "Serve però un'attenzione maniacale alle misure di sicurezza - prosegue il numero uno di Confindustria Piemonte -: applicazione della distanza minima, misurazione delle temperatura, utilizzo di tutte le protezioni, riunioni fatte in remoto e favorire il più possibile lo smart working, ma anche andando oltre il possibile".

Ma per le fabbriche si potrebbe anche andare oltre. "In ultima istanza valuteremo anche la chiusura dei reparti non indispensabili", conclude Ravanelli.

Di "sacrificio necessario" parla invece il mondo artigiano, in particolare per quanto riguarda Cna Piemonte. "Dobbiamo tutti collaborare ed avere fiducia. Sono decisioni che investono tutte le attività che hanno rapporto diretto con la clientela, comprese quelle artigianali di servizio alle persone. Ma si salvaguarda il funzionamento della distribuzione commerciale dei beni alimentari e di prima necessità", dicono Filippo Provenzano, segretario regionale e il presidente Fabrizio Actis. Ma non mancano alcune eccezioni: "Abbiamo proposto il mantenimento delle attività artigianali di supporto, come impiantisti, manutentori, imprese di pulizie e trasporti, tutti servizi essenziali al buon funzionamento della situazione".

C'è però il settore primario che chiede aiuto sulla raccolta, visto che la chiusura dei confini complicherà lo svolgimento di quelle funzioni di raccolta che in buona parte vengono assolte da lavoratori stagionali. “Alla luce di questo futuro scenario che si prospetterà anche nella nostra regione, occorre subito una radicale semplificazione del voucher agricolo che possa consentire da parte di studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nei nostri territori – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Favorire la diffusione di uno strumento con importanti effetti sull’economia e il lavoro, che si era dimostrato valido anche per aumentare l’occupazione e l’emersione del sommerso, deve essere ora un obiettivo da perseguire”.

Massimiliano Sciullo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium