Riceviamo e pubblichiamo una nota del Forum astigiano, "Salviamo il paesaggio" che esprime alcune perplessità sulla presentazione del Rally del Grappolo.
Mentre nell'astigiano, in Piemonte, in tutta Italia, in Europa, nel mondo intero è in atto l'estremo tentativo di arginare la diffusione del coronavirus, a San Damiano d'Asti viene presentata ufficialmente, con grande enfasi, l'edizione 2020 del rally del Grappolo. Come se non bastasse (ma sarebbe - anzi è - già più che sufficiente questo gesto anacronistico), tra le mirabolanti "piesse" (prove speciali) previste per la gara del 23 e 24 maggio, rientra anche una esaltante scorribanda motorizzata a Mombarone, luogo che dovrebbe essere tutelato all'inverosimile per rispetto alle preziose case-grotta che distano poche decine di metri (monumento della civiltà rurale che necessiterebbe di piena valorizzazione). E, addirittura, all'interno del perimetro del SIC di Valmanera. SIC significa Sito di Interesse Comunitario, cioè un'area considerata dall'Unione Europea come prioritaria per la conservazione a lungo termine di habitat naturali, specie animali e flora minacciati o rari. Zone che hanno appena ricevuto una dotazione di 178mila euro di denari pubblici per il ripristino di strade danneggiate dagli smottamenti del novembre scorso. Incredibile. Ma vero...
Nel presentare la manifestazione il Sindaco di San Damiano, Davide Migliasso, ha sottolineato l'importanza "vitale" del rally all'interno dell'iniziativa "La Barbera Incontra", "un brand, uno slogan unico per il territorio" e ha annunciato che oltre alla gara del 23 e 24 maggio è prevista anche un'edizione autunnale, riservata alle auto d'epoca, il 2 e 3 ottobre.
Le richieste di autorizzazione sono già state inviate agli Enti di riferimento, ovvero la Provincia, la Prefettura, la Questura, la Polizia stradale, i Comuni di Asti, Celle Enomondo, Cossombrato, Ferrere, Revigliasco, San Damiano. Altri Comuni saranno toccati dalle tappe di trasferimento: Antignano, Cellarengo, Cisterna d'Asti, Tigliole, Valfenera e Montà d'Alba.
Ora sta a questi soggetti dare il via libera a una gara che in questi giorni drammatici appare particolarmente "surreale" e a cui suggeriamo di porre un rifiuto ostativo netto, perchè una rilevante parte della cittadinanza ritiene il rally come un elemento invasivo, produttore di inquinamento acustico, poco rispettoso delle libertà di persone, animali e luoghi.
Ricordiamo, inoltre, che le quote d'iscrizione dello scorso anno variavano, a seconda della categoria, tra 350 e 650 euro a persona. Ogni vettura è formata da due persone. L'obiettivo degli organizzatori è di raggiungere anche quest'anno 120 equipaggi iscritti, dunque 100/120 mila euro di incasso all'incirca e senza tener conto di sponsorizzazioni varie, shakedown e delle entrate derivanti dagli immancabili "porchettari" (che già hanno fatto richiesta di potersi insediare lungo i tornanti della gara) e da altri ambulanti.
Non siamo, dunque, nel campo della pura filantropia. Ma in quello di una iniziativa privata a evidenti fini di lucro. A meno che non si consideri fondamentale il gesto di "solidarietà" che gli organizzatori del San Damiano Rally Club ha deciso di offrire al territorio per ringraziare del disturbo: la donazione di 2 mila euro a favore del Servizio emergenza anziani Colline Alfieri.
Insomma: non è un'iniziativa di interesse pubblico e può, dunque, essere sensatamente negata.
Coronavirus? Passerà, prima o poi.
Mentre il rally del Grappolo resta (o, almeno, così qualcuno si augura!)...
Forum Salviamo il paesaggio