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Al Direttore | 02 maggio 2020, 18:45

"Chi deve riaprire non sa come farlo. Gli organi competenti redigano un vademecum da seguire per la fase 2"

A sollevare la problematica il Gruppo Consiliare Movimento Civico Galvagno, che chiede anche di verificare la possibilità di effettuare test all'interno dei laboratori privati convenzionati con la Regione

"Chi deve riaprire non sa come farlo. Gli organi competenti redigano un vademecum da seguire per la fase 2"

Riceviamo e pubblichiamo una nota del Gruppo Consiliare Movimento Civico Galvagno

In un'ottica di fattiva collaborazione con l'amministrazione comunale, i consiglieri del Movimento Civico, al fine di potenziare la capacità diagnostica presente sul territorio utile a contrastare la diffusione del Virus Sars-Cov-2, richiedono di verificare la possibilità di attivare i laboratori privati attualmente già convenzionati con la Regione Piemonte, affinché possano effettuare test sierologici e diagnostici. Riteniamo infatti che la Regione Piemonte, su richiesta delle amministrazioni comunali  possa farsi parte diligente per attivare i laboratori privati idonei a svolgere tale attività.

Abbiamo molto apprezzato l'iniziativa condotta attraverso l'informazione giornaliera alla cittadinanza, precisa e appassionata,  sull'andamento del Covid 19 e sulle iniziative più appropriate per farvi fronte. Abbiamo potuto anche apprezzare gli interventi economici che la Regione ha stanziato per la ristorazione, i bar, i servizi alla persona e a tutti gli altri settori previsti nel bonus Piemonte, dimostrando con concretezza di essere vicina a tutte le attività che sono rimaste chiuse per questo lungo periodo.

Rimane ora il delicato problema di come affrontare la cosiddetta fase 2, soprattutto dal punto di vista del rispetto delle norme di sicurezza. 

Confrontandoci con tutte queste categorie, abbiamo registrato molta disinformazione su come riaprire, con quali protocolli, si parla di sanificazione, di distanze tra un cliente e l’altro, di utilizzo di plexiglass, ed altre infinite varietà di misure, ma ad oggi non esiste ancora un protocollo comune che le attività possano adottare nel loro campo. Risulta infatti ovvio che le norme per i ristoranti ed i bar siano diverse da quelle dei parrucchieri, degli estetisti o dei commercianti di abbigliamento.

Bisogna però valutare che le loro aperture sono ormai prossime e queste categorie non hanno certezze di come allestire le loro attività, di come formare il loro personale, di quali orari potranno usufruire. La nostra richiesta a questa amministrazione è di sollecitare gli organi competenti, Regione, ASL, Polizia Municipale affinché si possa redigere, sulla base di partenza di quanto imposto dall'OMS e dall'ISS un vademecum da seguire, in modo da avere il tempo necessario per poter adempiere a tutte le prescrizioni e di poter reperire i materiali che serviranno per le succitate.

Gruppo Consiliare Movimento Civico Galvagno

 

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