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Al Direttore | 05 maggio 2020, 18:35

"150 positivi al Covid al Massaia e 30mila richieste di esami da evadere. Cosa è successo nel pasticcio San Giuseppe?"

A chiederselo è Maria Ferlisi, capogruppo PD, che suggerisce di valutare l'ospedale di Nizza Monferrato, per sgravare il Massaia e far riprendere le attività ordinarie

"150 positivi al Covid al Massaia e 30mila richieste di esami da evadere. Cosa è successo nel pasticcio San Giuseppe?"

Da tre giorni tra il sindaco Rasero e l’assessore Icardi, corrono insulti, repliche e controrepliche, mentre nell’Astigiano i dati del contagio rimangono molto preoccupanti.

L’assessorato alla Sanità ha bloccato i trasferimenti alla San Giuseppe, gravando il nostro ospedale di circa 150 ricoverati positivi al covid che occupano reparti di medicina,ortopedia, otorinolaingoiatria, chirurgia vascolare, malattie infettive,urologia.

Di conseguenza le attività “ordinarie” dell’ospedale rimangono bloccate: sono già oltre 30 mila le richieste di esami e visite di cui i cittadini hanno bisogno. 

Cosa è davvero successo nel “pasticcio” della San Giuseppe? Perché, il sindaco Rasero e l’assessore regionale Icardi invece di insultarsi via social e attraverso i giornali, non spiegano ai cittadini i fatti? Mi risulta che per ben due volte le commissioni di vigilanza avessero dato l’ok ai trasferimenti verso la San Giuseppe, dopo alcuni lavori di manutenzione e la costruzione di un muro ignifugo richiesto proprio dall’assessore Icardi.

In questo modo il diritto alle cure dei cittadini astigiani con altre patologie non viene rispettato. Eppure la giunta comunale e quella regionale hanno lo stesso colore politico e, in teoria, dovrebbero poter “comunicare” con facilità.

Nella Giunta regionale ci sono due assessori astigiani. A loro non importa della salute dei loro concittadini? Si battono abbastanza affinché la Sanità astigiana non venga completamente delegata alla Regione?

E in che modo il sindaco Rasero pensa di risolvere questa situazione?

Intanto si faccia chiarezza e si prendano posizioni poi si vedranno le responsabilità. Non c’è più tempo da perdere!

La task force della Regione ha iniziato a vagliare i progetti inviati dalle Asl. Qual è quello astigiano per l'elaborazione e attuazione del piano per il progressivo ritorno all'operatività pre-covid per l'area ospedaliera cercando di mantenere alta l'attenzione anche sul fronte del coronavirus ?

Non si pensi di lasciare l'Ospedale Cardinal Massaia in questa situazione e si cerchino altre possibilità. 

Si potrebbe valutare l'ospedale di Nizza Monferrato, se si spostassero li i reparti covid si sgraverebbe l'ospedale di Asti dalla cura del Covid, riprendendo le attività di cui il presidente dell'Ordine dei medici, Claudio Lucia, ci porta all'attenzione spiegandoci i grandi numeri di 30 mila richieste di prestazioni  di esami e visite ferme di cui i cittadini hanno necessità. 

Continuiamo ad assistere ad una situazione che continua a presentare falle e disservizi, senza dimenticare la situazione delle RSA e dei focolai familiari, figli di isolamenti dedicati non attuati e di una medicina territoriale in sofferenza. 

Maria Ferlisi, capogruppo PD

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