Grazie ad un progetto tutto italiano che sbarca da oggi in regione, anche in Piemonte la plastica si trasforma da nemica dell’ambiente a preziosa alleata nella lotta contro il coronavirus.
Il progetto – denominato “VISIONARI MakeIt” e che vede coinvolte realtà che già operano in campo sanitario come Isinnova (società che progetta e costruisce valvole necessarie per la respirazione assistita dei pazienti di Coronavirus in terapia intensiva) e Visionari No profit l'associazione per la divulgazione della scienza e della tecnologia – ha come elemento centrale la stampa 3D, che permette di realizzare in breve tempo e in modo economico dispositivi utili non solo per il settore medico, ma anche per il singolo cittadino.
Grazie a questo progetto – che ha visto coinvolti numerosi studenti e giovani ricercatori e che ha permesso in questi giorni di produrre e regalare visiere protettive a numerose strutture sanitarie in tutto il Paese – mediante normali strampanti 3D sarà possibile realizzare visiere protettive anti-Covid “Face Shield”, costituite da un cerchietto e da un foglio di acetato che, assemblati, diventano dei preziosi dispositivi di protezione individuale, a usare sia all’interno delle strutture sanitarie, sia in quelle situazioni in cui si creano assembramenti ed è più elevato il rischio di contagio.
Ma il progetto “VISIONARI MakeIt” non si ferma ai confini nazionali, poiché presto sbarcherà all’estero, ad iniziare dall’Africa dove, grazie ad una raccolta fondi, arriveranno numerose stampanti alle comunità locali, regalate nell’ambito del progetto allo scopo di diffondere anche nelle zone più bisognose i necessari strumenti di protezione.
“Nonostante le preoccupazioni ambientali legate alla plastica, il mondo dell’innovazione è andato in controtendenza, scoprendone il lato digitale – spiega Dario Piermatteo, segretario generale di VISIONARI – Il progetto “VISIONARI MakeIt” si propone inoltre di utilizzare plastica riciclata proprio per garantire il massimo rispetto dell’ambiente, attraverso ad esempio il recupero degli schermi in Plexiglass, reimmettendoli nel ciclo produttivo per diminuirne l’impatto”.
“Prima della pandemia la plastica era paragonata al male assoluto. Ora, invece, abbiamo riscoperto la sua grande flessibilità - dichiara Cristian Fracassi, CEO di Isinnova - Si è notato inoltre un aumento della domanda di stampanti 3D, ci aspettiamo che a breve sempre più persone inizino ad appassionarsi a questa tecnologia”.
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