Dopo il Tavolo di crisi in Prefettura, continuano gli incontri sindacali sulla situazione delicata che sta coinvolgendo la Casa di soggiorno di Castelnuovo Don Bosco e oltre 100 lavoratori.
La vicenda
La struttura è affidata in gestione, tramite gara d’appalto triennale, alla cooperativa Kursana ed è autorizzata per il ricovero di 155 persone, suddivise tra nucleo Alzheimer, RSA e alberghiero, a cui vanno ad aggiungersi 24 posti del micronido “La Coccinella Allegra”.
Ad oggi, a seguito del calo del 20% degli ospiti, la cooperativa Kursana ha dichiarato di volersi avvalere della facoltà di recesso del contratto e ha chiesto di aprire gli ammortizzatori sociali per il personale delle cooperative.
L’ASL TO5, inoltre, ha intimato alla Casa di soggiorno di dismettere 34 posti letto: oggi le prescrizioni sono state modificate, ma rimane il tema dell’adeguamento dei minuti di assistenza e del relativo compenso. Alla fine della ristrutturazione, con scadenza al 31 dicembre 2021, i posti letto saranno circa 120 e non più 155.
In 14 anni 10 cooperative diverse
"Da anni la Casa di riposo vive problemi gestionali, evidenziati dal continuo cambio di cooperative e dall’eccessivo ricorso alle procedure concorsuali per trovare nuovi gestori: in 14 anni sono cambiate 10 cooperative. Un record assoluto", sottolineano FP CGIL - CISL FP - UILTuCS.
Dopo un'assemblea sindacale nel giardino della struttura il 26 giugno e un presidio rivolto all'Ente, i sindacati sono riusciti ad aprire un dialogo con la presidente della struttura.
"Siamo molto preoccupati per il proseguimento dei servizi della struttura e per il micronido. Inoltre, non stiamo ricevendo risposte dall'Amministrazione comunale", dichiara Alessandro Delfino per CISL FP.
Arriverà KCS da agosto? I rischi di un cambio appalto post Covid
"Lunedì scorso abbiamo fatto richiesta di incontro all'Ente, per aprire un tavolo permanente sulla gestione del personale. Non abbiamo ricevuto risposta. L'Ente ha però scritto alla Prefettura. Dalla loro relazione apprendiamo che un'altra cooperativa, la terza in graduatoria, KCS, sarebbe interessata a subentrare a Kursana", spiega Francesca Delaude.
La struttura sarebbe prossima, quindi, a un cambio appalto (probabilmente i primi di agosto), ma, a detta dei sindacati, non ci sarebbero le condizioni.
"Ancora non abbiamo aperto un dialogo con KCS di Bergamo, ma pensiamo che questo sia il momento peggiore per il cambio appalto. Ci troviamo ad avere a che fare con Enti fuori dal territorio, questo è un segnale inequivocabile", spiegano i sindacati.
I lavoratori, che hanno appena terminato la cassa integrazione Covid, si ritroverebbero in cassa integrazione (FIS) durante il cambio appalto.
Mantenimento dei posti di lavoro
"Chiediamo il mantenimento di tutti i posti di lavoro e delle condizioni di prima. I lavoratori sono preoccupati e stanchi, non faremo sconti a nessuno. Come saranno tutelati i nostri lavoratori? Noi quel cambio appalto vogliamo farlo in Prefettura", spiega Delaude.
Preoccupazione anche per il micronido e il mantenimento dei suoi servizi. Il micronido è stato costretto alla chiusura a fine febbraio per Covid e attualmente non ha ancora riaperto.
"Sono attaccati ai dati economici, ma non si parla mai di persone. Tagli ulteriori non potranno essere sostenuti", concludono.