Immaginate una Milano afflitta dal caldo d'estate. Poi immaginate un triangolo di personaggi intorno ai quali costruire una storia fra la luce del giorno e il buio della notte.
Naima è una giovane venticinquenne marocchina che pratica kickboxing. Giorgio è un cinquantenne col vizio del gioco e della droga, vittima delle sue dipendenze. Stefano è il figlio di Giorgio: biondo, tatuato, avvocato e militante di estrema destra. Una sera, Giorgio, braccato dai debiti e dai suoi più cupi fantasmi, rapina una donna per strada. Lei resiste, scappa, corre, lo insegue, grida, chiama aiuto, urla, ma viene travolta accidentalmente da un auto. La donna immobile sull'asfalto è la madre di Naima.
Sì, lo so, avete già la pelle d'oca. Poche parole, un cerchio di personaggi, molti brividi e altrettanta rabbia. Intorno a questo episodio angosciante Silvia Bottani costruisce un incipit efficace per il suo esordio letterario. Pubblicato dall'editore Sem, "Il giorno mangia la notte" è un romanzo riuscito e muscoloso, proprio come la sua protagonista. Il destino di Giorgio sarà legato a quello della giovane marocchina, grazie al figlio Stefano.
Perché? Cosa li unisce senza saperlo?
"Il giorno mangia la notte" è un romanzo piuttosto riuscito che trasforma una torrida Milano estiva in metropoli contemporanea.
L’opera prima di Bottani è un groviglio di relazioni lancinante e afoso, che ti fa sentire come quando hai il fiato corto e soffochi. Respiri. Respiri ma ti manca l'aria.
CONSIGLIATO!
Editore: SEM
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 6 febbraio 2020
Pagine: 277 p., Brossura