/ Attualità

Attualità | 13 ottobre 2020, 11:06

No alle feste private e uso della mascherina in casa se ci sono non conviventi: i dettagli del nuovo DPCM per il contrasto al Covid-19

I bar e ristoranti dovranno chiudere alle ore 24, e dalle 21 non si potrà consumare in piedi. Sale da ballo e discoteche restano chiuse

No alle feste private e uso della mascherina in casa se ci sono non conviventi: i dettagli del nuovo DPCM per il contrasto al Covid-19

Dopo un lungo riscontro con le Regioni il premier Giuseppe Conte e il ministro alla Salute Roberto Speranza hanno firmato il nuovo Dpcm con le misure di contrasto al contagio da Covid-19. Sarà valido per i prossimi trenta giorni.

Il decreto vieta lo svolgimento di feste private all'aperto o al chiuso. Con la forte raccomandazione a limitare anche quelle in casa, se partecipano più di sei persone.

Chiusura di bar e ristoranti alle 24

I bar e ristornanti dovranno chiudere alle ore 24. Dalle 21 non si potrà consumare in piedi. Le sale da ballo e discoteche restano chiuse. Sono permesse fiere e congressi. Per i cinema e concerti resta il limite di 200 partecipanti al chiuso e di 1000 all'aperto.

Viene confermato l'obbligo di mascherina su tutto il territorio nazionale nei luoghi chiusi e all'aperto. Da questo vincolo viene escluso chi pratica attività sportiva, i bambini sotto i sei anni e i soggetti con patologie e disabilità incompatibili con l'uso della mascherina. Il decreto raccomanda l'utilizzo della mascherina anche all'interno delle proprie abitazioni in presenza di persone non conviventi.

Gli stadi

Questione stadi: per le competizioni sportive il nuovo Dpcm consente la presenza di pubblico con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale. E comunque non oltre il numero massimo di 1000 spettatori all'aperto e 200 al chiuso.

Sul sito del ministero della Salute viene illustrata la circolare del 12 ottobre che aggiorna le indicazioni riguardo la durata e il termine dell’isolamento e della quarantena.

Quarantene e isolamento

L'isolamento dei casi di documentata infezione da SARS-CoV-2 si riferisce alla separazione delle persone infette dal resto della comunità per la durata del periodo di contagiosità, in ambiente e condizioni tali da prevenire la trasmissione dell’infezione. La quarantena invece, si riferisce alla restrizione dei movimenti di persone sane per la durata del periodo di incubazione, ma che potrebbero essere state esposte ad un agente infettivo o ad una malattia contagiosa, con l’obiettivo di monitorare l’eventuale comparsa di sintomi e identificare tempestivamente nuovi casi.

Le persone asintomatiche risultate positive possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare con risultato negativo (10 giorni + test). Le persone sintomatiche risultate positive possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi (non considerando anosmia e ageusia/disgeusia che possono avere prolungata persistenza nel tempo) accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi (10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test).

Le persone che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positive al test molecolare per SARS-CoV-2, in caso di assenza di sintomatologia (fatta eccezione per ageusia/disgeusia e anosmia 4 che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi. Questo criterio potrà essere modulato dalle autorità sanitarie d’intesa con esperti clinici e microbiologi/virologi, tenendo conto dello stato immunitario delle persone interessate (nei pazienti immunodepressi il periodo di contagiosità può essere prolungato).

I contatti stretti di casi con infezione da SARS-CoV-2 confermati e identificati dalle autorità sanitarie, devono osservare un periodo di quarantena di 14 giorni dall’ultima esposizione al caso; oppure un periodo di quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo effettuato il decimo giorno.

Test molecolare e App Immuni

Nella circolare si raccomanda di eseguire il test molecolare a fine quarantena a tutte le persone che vivono o entrano in contatto regolarmente con soggetti fragili e/o a rischio di complicanze; prevedere accessi al test differenziati per i bambini; non prevedere quarantena né l’esecuzione di test diagnostici nei contatti stretti di contatti stretti di caso (ovvero non vi sia stato nessun contatto diretto con il caso confermato), a meno che il contatto stretto del caso non risulti successivamente positivo ad eventuali test diagnostici o nel caso in cui, in base al giudizio delle autorità sanitarie, si renda opportuno uno screening di comunità promuovere l’uso della App Immuni per supportare le attività di contact tracing.

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium