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Sanità | 03 novembre 2020, 17:12

La Regione lavora da mesi all'individuazione di residenze dedicate ad ospiti positivi. Caucino: "Un obiettivo non semplice"

"Persiste la criticità generalizzata legata alla carenza di personale infermieristico”

L'assessore Caucino a Nizza Monferrato (immagine di archivio)

L'assessore Caucino a Nizza Monferrato (immagine di archivio)

L’assessore al Welfare, Chiara Caucino, ha reso noto che  "da mesi che la Regione sta lavorando per aiutare le case di riposo a separare e isolare in strutture dedicate gli ospiti risultati positivi al Covid-19 e all’identificazione di strutture idonee ad ospitare non autosufficienti positivi al virus in vista della recrudescenza. Va detto che si tratta di un obiettivo per nulla semplice”.

Il Dirmei si è rivolto alle Asl chiedendo di attivarsi territorio per territorio nella ricerca degli spazi. “Come detto venerdì scorso in conferenza stampa - prosegue Caucino - l’operazione prosegue in ogni provincia. Proprio tra mercoledì e giovedì ho svolto videoconferenze dell’Osservatorio sulle Rsa a cui hanno preso parte i Prefetti, i Presidenti di Provincia e i Direttori Generali delle Aziende sanitarie piemontesi per avere un aggiornamento della situazione rispetto alle soluzioni prospettate”.

Il bilancio è disomogeneo. “In particolare - precisa l’assessore - nel quadrante orientale e nel Cuneese vi è difficoltà di reperimento di luoghi adatti ai bisogni, mentre in altri contesti la disponibilità è superiore. Accanto a ciò, vi è la criticità 

Diverso l’esito della ricerca di strutture alberghiere. Caucino fa presente che la Protezione civile ha individuato un congruo numero di spazi, in tutto il Piemonte, che si prestano a finalità ricettive per adulti autosufficienti che non dispongano di alternative abitative per la quarantena. Parallelamente, si è provveduto a emanare un avviso per la manifestazione di interesse finalizzato al reperimento di strutture alberghiere per soggetti over65 in quarantena, autosufficienti o parzialmente autosufficienti, asintomatici o paucisintomatici, che necessitano di un supporto socio-sanitario, note come alberghi assistiti.

Infine, Caucino rassicura “che è stato profuso lo sforzo massimo da parte di tutti nella valutazione di ogni opzione disponibile. Come detto, non si tratta affatto di un’operazione semplice. Apprendo con interesse le parole di Francesco Lo Grasso della Uil, che evidenziano la necessità di separare i contagiati nelle case di riposo mediante trasferimento ad altre strutture. Esse confermano la correttezza della direzione intrapresa mesi fa dalla Regione, pur in un cammino non agevole”.

Comunicato stampa

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