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Sanità | 26 gennaio 2021, 11:50

L'astigiana Eleonora Aquilini scopre il meccanismo con cui i parassiti prendono in ostaggio le nostre cellule

Le sue ricerche sono state pubblicate ieri sulla prestigiosa rivista "Nature Microbiology". 38 anni, di Chiusano, è un cervello in fuga con l'amore per Asti: "È casa, il mio punto di riferimento"

Eleonora Aquilini in laboratorio

Eleonora Aquilini in laboratorio

Nella vita bisogna inseguire i propri sogni, senza mai mollare, lottando con tutte le forze.

Ne sa qualcosa Eleonora Aquilini, 38 anni, di Chiusano, che, dopo più di dieci anni di studi, ha fatto importanti scoperte in ambito scientifico, pubblicate proprio ieri sulla prestigiosa rivista "Nature Microbiology". 

La scoperta in parole... semplici

Eleonora, insieme al suo team, ha infatto scoperto che i parassiti (come quello della malaria o della toxoplasmosi) dipendono da una struttura a rosetta sulla loro "punta", per poter secernere elementi essenziali per invadere e riconvertire le funzioni delle nostre cellule a loro piacimento.

Questa struttura a rosetta si forma grazie all'azione di svariate proteine, scoperte e caratterizzate, che collettivamente prendono il nome di "Nd" (per "Non Discharge" - ovvero senza quegli elementi il parassita non riesce né ad "arpionare" le cellule né ad infettarle).

"Il meccanismo di secrezione che abbiamo messo in luce in questi pericolosi parassiti è condiviso da alcuni innocui microorganismi che vivono nelle pozze d'acqua. Tutto indica che sia un meccanismo comune in origine che poi si è evoluto indipendentemente nei due tipi di microorganismi", spiega Eleonora.

Uno degli elementi chiave perché questo meccanismo funzioni si trova in una vescicola, che era stata occasionalmente osservata in passato ma la cui funzione non era mai stata scoperta.

Un cervello in fuga

Eleonora è arrivata fino a qui dopo una vita passata sul campo, tra studi, esperimenti ed esperienze in laboratorio, viaggiando per il mondo, tra Portogallo, Spagna, Francia e USA. 

Insieme a molti altri astigiani, Eleonora è il classico esempio di cervello in fuga, che ha abbandonato l'Astigiano già ai tempi dell'università.

La Aquilini, infatti, si è laureata a Pavia in Biotecnologie, per poi conseguire la laurea magistrale in Microbiologia Avanzata all'Università di Barcellona, dove ha poi conseguito il dottorato nel 2013 in "Environmental Microbiology and Biotechnology".

L'infinitamente piccolo. I parassiti sono una cosa meravigliosa

"Mi ha sempre affascinato lo studio dell'infinitamente piccolo. Ho sempre studiato i microorganismi, fino ad arrivare a sviluppare un vero e proprio amore per i parassiti. Hanno una vita davvero complessa, con grandi metamorfosi nel loro ciclo vitale, che per me hanno dell'incredibile", racconta entusiasta. 

Lo studio è iniziato ufficialmente a Montpellier, in Francia, nel 2017.

"Tutto è partito da un'idea della mia direttrice di laboratorio, dott.ssa Lebrun e da un professore in pensione, J.F. Dubremetz. Eravamo accomunati dall'idea che ci fosse qualcosa in comune tra questi due tipi di organismi. C'erano indizi anche in letteratura, ma nessuno era mai andato a fondo. Così, ho raccolto la sfida di questa domanda senza risposta e da lì ho cominciato", spiega. 

Ci sono voluti anni per vedere i primi risultati pubblicati e le prime grandi collaborazioni.

"Ho vissuto anche a Chicago per un certo periodo, per avere la possibilità di lavorare in un laboratorio di esperti", spiega.

La crio-elettro tomografia e l'immagine in 3D

Poi, dal 2019 al 2020 la collaborazione più importante, che le ha permesso di utilizzare la tecnica della crio-elettro tomografia (tecnica vincitrice del Nobel per la chimica nel 2017).

Questa tecnica permette di congelare le bio molecole e fotografarle, nello stato nativo, a un livello di dettaglio di dimensioni atomiche. Questo ha permesso di fornire un quadro completo, anche a livello visivo, delle ricerche.

Asti è casa. La vera casa

Eleonora è un'astigiana doc, oltre che cittadina di mondo.

La sua famiglia, infatti, vive a Chiusano dal 1989.

"Per me Asti è casa. Nelle vacanze di Natale torno volentieri ed è una sicurezza riabbracciare gli amici di sempre, sono le mie radici. Posso esplorare il mondo, ma ho sempre bisogno di un punto di riferimento", ammette. 

Addio laboratorio

L'anno nuovo per Eleonora ha aperto nuove porte, inaspettate.

"Da quest'anno ho deciso di abbandonare la scienza in laboratorio. È una realtà bellissima, adoro la scienza e gli esperimenti, ma assorbono la tua vita come niente altro. Non ci sono fine settimana, non ci sono feste, lavorare con gli esseri viventi significa seguire i loro ritmi", spiega. 

Così, è arrivata una proposta. "La" proposta, quella "che non si può rifiutare".

Un'impresa bio tech di Barcellona le ha offerto la posizione di direttrice di comunicazione.

"Ho accettato, ho sempre amato la comunicazione scientifica. Non farò più esperimenti, ma racconterò quelli degli altri e sarà bellissimo".

Elisabetta Testa

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