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Economia e lavoro | 14 marzo 2021, 08:24

Asti e il Piemonte tornano in zona rossa. Sotto un week end soleggiato, le ultime ore di 'libertà'[VIDEO E FOTO]

Da oggi chiusi i mercati, ieri affollati, parrucchieri presi d'assalto, genitori alle prese con la Dad e riflessioni amare "Non ci sono più parole"

Al mercato di Asti, controlli della polizia locale

Galleria fotografica MerfePhoto e Betty Martinelli

Da domani Piemonte e Astigiano, tornano in zona rossa con due settimane di anticipo, rispetto al lockdown nazionale deciso dal governo dal 3 al 5 aprile. E come augurio verso una vita più ‘ristretta’, le nostre zone regalano un week end soleggiato e anche un po’ beffardo.

Folla dai parrucchieri e nei mercati

Parrucchieri ed estetisti letteralmente presi d’assalto per sistemarsi prima dello stop e ieri, ad Asti, il mercato era particolarmente affollato.

Anche i mercati infatti chiuderanno (alimentari a parte), già da oggi.

Amaro Corrado Gallo, referente Mercati Unificati: “Non se ne viene fuori, economicamente è un disastro, le tasse ci sono, e i leggeri ristori non bastano, i danni sono irreparabili. Palestre e cultura stanno subendo i problemi peggiori, ma anche ristoratori e la nostra categoria, tutto l’indotto soffre. Si poteva gestire molto meglio, magari a livello provinciale, dato che Asti sta andando bene”.

Alessandro Minnella, astigiano che si è reinventato portando nei mercati dell’Astigiano, la cultura, vendendo libri con la sua Ape è amareggiato ma combattivo: “I libri li porterò a domicilio, anzi potete prenotarli tramite le pagine Facebook e Instagram di Pagine Erranti”.

E i genitori alle prese nuovamente da lunedì con la Dad, si organizzano, chi rassegnato, chi disperato, chi senza soluzioni.

VIDEO REALIZZATO SABATO 

Tutto chiuso... o quasi

Da domani quindi chiusi parrucchieri, estetisti (di palestre, piscine, cinema e teatri ormai nemmeno si parlava più, a parte la ventilata apertura del 23 marzo in zone gialle che non esistono), attività (tranne quelle considerate essenziali), chiuse le scuole di ogni ordine e grado. Per ogni spostamento, anche all’interno del proprio Comune, è necessaria l’autocertificazione.

Sarà possibile ritirare la cena da asporto nei ristoranti soltanto fino alle 22, ora in cui scatta il coprifuoco. La vendita da asporto è vietata dalle 18 alle 22 nei bar che non hanno la cucina all’interno. Via libera a oltranza per le consegne a domicilio.
L’attività sportiva individuale è consentita purché si svolga mantenendo una distanza dalle altre persone di almeno due metri.

È possibile sconfinare in un altro Comune se necessario all’attività sportiva ma la destinazione finale del giro in bici o della corsa deve sempre coincidere con il Comune di partenza. È vietato usare le aree gioco nei punti attrezzati nei parchi.

Consentite le funzioni religiose.

In Piemonte no verso le seconde case

Già da oggi un’ordinanza vieta gli spostamenti verso le seconde case. Ma da domani, in attesa di una nuova ordinanza del Presidente, coma da Dpcm potrebbe essere possibile.

Amare riflessioni

Centinaia le attività astigiane che si ritrovano a fare conti di lacrime e sangue. Colpiscono le riflessioni di Denise Santesso del Centro Cinofilo ‘La Quercia antica’ di San Damiano.

“Il dolore e la rabbia che si provano sono indescrivibili. Io non li so più dire. Abbiamo rinunciato a tutto per creare il nostro centro, per dare una formazione che adesso non può avere la continuità che invece è fondamentale, per offrire servizi sempre migliori. Abbiamo rinunciato a tutto per la nostra attività. Un anno è davvero tanto. Un anno in cui non si è vissuto, in cui si è rimandato, in cui l'unico pensiero è stato ed è ancora cercare di non morire schiacciati dalla preoccupazione di non riuscire a fare fronte a tutto. Un anno in cui ogni cosa è stata difficile, in cui ti inventi, provi, ma in ogni caso il problema è sempre lo stesso

Il suo centro ha riabilitato e salvato tanti cani, l’affitto va saldato, anche a vuoto: “Non mi sono mai tirata indietro di fronte a difficoltà o investimenti a costo di sacrificare desideri personali. Ma qui non si tratta più della mia volontà, io non vedo una luce e non vedo un'uscita. Se prima ero più ottimista adesso sono solo spaventata. Perché non ho certezze. Perché non so quanto ancora durerà tutto questo. Perché anche quando sarà finito la ripresa non sarà immediata. E un'azienda per vivere deve poter lavorare, deve respirare. Io invece mi sento solo soffocare”.

Una sensazione, quella di soffocare che proviamo in tanti, la speranza di vedere presto la luce è affidata ai vaccini. E allora diamoci una mossa.

Betty Martinelli

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