Mi piace ritrovarmi nel carattere indomito e un po' ribelle degli astigiani, ostinatamente sognatori e caparbi nel lottare per le proprie idee e convinzioni. Tra le tante idee e convinzioni per cui lottare, oggi ne analizzo una che da tempo assilla: Asti e il suo territorio necessitano urgentemente di essere promossi, nella loro unicità, varietà e bellezza, per cercare di tenere in piedi il sistema turistico locale, allo strenuo dopo l’anno di pandemia, e assieme a lui un bel pezzo d’economia dell’Astigiano.
Il momento è questo. Ora comincia la bagarre tra destinazioni per farsi scegliere in un fine settimana, così come con qualche giorno di vacanza. Il momento è questo, ma gli enti delegati a farlo continuano a latitare, nonostante dare valore ad un posto sia oggi più facile ed economico, mirando a pubblici di prossimità e turisti idem.
E allora? Chi dovrebbe pensare non pensa, chi dovrebbe promuovere non promuove. Che fare? Dobbiamo darci da fare noi residenti, caparbi sognatori fortemente interessati.
Sì, interessati che posti di lavoro e valore economico di commercio, ricettività e ristorazione possano crescere assieme al crescere di tutta la comunità. Dobbiamo da subito essere ambasciatori orgogliosi della bellezza di città e territorio, raccontando noi quello che è nostro.
Orgogliosi del nome che ci distingue da altri e altro, da difendere e diffondere: Asti, Astesana, Astigiano. D’altra parte la cosiddetta promozione dal basso, che prima dell’avvento del digitale si chiamava passaparola, è qualcuno che racconta i suoi posti e le sue esperienze.
Racconta con foto e parole. Persone che parlano ad altre persone. Oggi i social permettono di allargare incredibilmente la platea degli ascoltatori ed essere di notevole impatto, specialmente quando si è in tanti a postare, condividere e commentare, forti e bellissimi nel mettere in mostra quanto si vede e vive davvero, giorno dopo giorno, da anni e magari da generazioni.
La soluzione alla paralisi di città e borghi dell’Astigiano, vista la paralisi dei comunicatori istituzionali, non può allora che arrivare dal capitale più importante di ogni luogo: i cittadini.
Noi. Non è poi così difficile prendere in mano la promozione locale, alcuni, consapevolmente e non, già lo fanno, con livelli di persuasione e conoscenza del territorio secondi a nessuno. Ognuno farà il suo, ne sono certo, con la consapevolezza e la responsabilità di quanto valga farlo. Sarà da domani, fosse oggi va benissimo lo stesso, e saremo sicuramente tantissimi. Tra qualche settimana vi dirò anche quanti; nel frattempo postate, condividete e commentate.