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Cultura e tempo libero | 25 maggio 2021, 10:51

Ad Asti una mostra evento per i sessant'anni di Amnesty International

Sarà presente anche un banchetto con informazioni sulle diverse campagne per i diritti umani

Ad Asti una mostra evento per i sessant'anni di Amnesty International

In occasione della ricorrenza dei 60 anni, la struttura astigiana di Amnesty International ha organizzato una mostra evento dal titolo “60 anni dalla parte dei diritti”.

La mostra si terrà venerdì 28 maggio dalle 17 alle 19 in corso Alfieri 267.

La storia di Amnesty International, raccontata attraverso l’esposizione delle riproduzioni di alcuni poster delle sue campagne.

Sarà anche presente un banchetto con materiali informativi sulle diverse campagne ed appelli, sulle attività e sui materiali disponibili per l’educazione ai diritti umani e per scoprire nuovi modi di attivarsi in maniera concreta per la promozione e la difesa dei diritti umani insieme agli attivisti di Amnesty International sul territorio.

L’iniziativa si svolgerà nel rispetto della normativa sanitaria Covid-19.

La storia di Amnesty

 Quando, 60 anni fa, l’avvocato inglese Peter Benenson ebbe l’idea di lanciare un “Appello per l’amnistia” per chiedere la scarcerazione dei prigionieri di coscienza nel mondo, non sapeva di aver dato vita a quella che diventerà una rete di persone, in ogni parte del pianeta, accomunate dall’impegno per la garanzia ed il rispetto dei diritti umani.

Amnesty International conta oggi oltre 7 milioni di soci e sostenitori in oltre 150 paesi nel mondo di cui circa 80.000 in Italia.

Nella sua storia l’organizzazione ha svolto campagne per liberare i prigionieri di coscienza, abolire la pena di morte, porre fine alla tortura e alla violenza contro le donne, contrastare impunità e discriminazione, garantire il diritto all’alloggio, alla salute e all’istruzione, riaffermare i diritti umani di migranti, richiedenti asilo e rifugiati. Ha, inoltre, ricevuto il Premio Nobel per la pace nel 1977 per l'attività di "difesa della dignità umana contro la tortura, la violenza e la degradazione" e per aver "contribuito a rafforzare la libertà, la giustizia e conseguentemente anche la pace nel mondo".

Comunicato stampa

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