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Economia e lavoro | 30 luglio 2021, 18:39

Util, nulla di fatto per il tavolo di trattativa convocato all'Unione industriale di Asti

L'azienda non ha gradito lo sciopero di ieri e ha consegnato una dura lettera, stigmatizzando gli atteggiamenti dei dipendenti. Pafundi (Fim): "I legali valutano eventuali risposte"

Util, nulla di fatto per il tavolo di trattativa convocato all'Unione industriale di Asti

Nulla di fatto ieri a Villanova per il tavolo di trattativa convocato all'Unione Industriale di Asti e le posizioni tra la Util e i sindacati restano ancora distanti e il clima rovente.

L'azienda dopo aver comunicato a Fim e Fiom la disponibilitàad un incontro, non ha gradito la comunicazione di un'ora e mezzo di sciopero, articolata per turni ed è arrivata all'incontro con una dura lettera verso atteggiamenti che avrebbero tenuto i dipendenti.

Nella lettera si legge che i lavoratori avrebbero impedito l'accesso allo stabilimento di un trasportatore che avrebbe dovuto ritirare delle merci "causando un danno economico e di immagine. Solo grazie all'intervento delle forze dell'ordine, il trasportatore ha potuto accedere allo stabilimento".

Circostanza respinta decisamente da Fim e Fiom. Spiega Salvatore Pafundi (Fim): "Anche le forze dell'ordine confermano che non è successo nulla. iI legali stanno valutando eventuali risposte perché quanto scritto non corrisponde assolutamente al vero".

Nella nota consegnata all'Unione Industriale, l'azienda "stigmatizza i comportamenti che non giovano ad intavolare una trattativa complessa e importante per il futuro", aggiungendo che sarebbero stati lanciati insulti  a chi voleva entrare e impedito l'accesso ad un dirigente".

Ribadisce Pafundi: "Al massimo sono state ironicamente applaudite le persone che entravano".

Qualche giorno fa c'era stato un nuovo sciopero. L'azienda (produzione di piastrine e ganasce per impianti frenanti) aveva infatti dichiarato che per via delle prospettive di mercato che non prevedono una crescita degli ordini di piastrine nei prossimi tre anni e nonostante un progetto di investimenti su nuove piattaforme anche di diversificati, serve una riduzione di costi che passano attraverso una riorganizzazione dei processi produttivi con la necessità di nuove competenze.

L'azienda ritiene che ci sia un numero di esuberi quantificati in circa 25 lavoratori in parti strutturali che provengono dal passato e altri derivanti dalle nuove scelte organizzative aziendali.

"La nostra posizione - spiegano Fim e Fiom - è stata da subito molto chiara: ritiro delle pratiche messe in atto nelle ultime settimane nei confronti dei lavoratori dove veniva richiesto di accettare i licenziamenti volontariamente senza un’alternativa di ricollocazione internamente alla UTIL".

"Inoltre abbiamo chiesto di prendere in esame seriamente l’idea di un piano di formazione e riqualificazione interno attraverso il fondo nuove competenze che permette alle imprese di adeguare le competenze dei lavoratori.
Di utilizzare, se c’è ne fosse la necessità, tutti gli ammortizzatori sociali a disposizione per evitare che i lavoratori e lavoratrici eventualmente non ricollocabili, siano lasciati soli e senza un lavoro e presentare un piano industriale che garantisca prospettive e occupazione"
.

I sindacati hanno specificato all'azienda che la sola strada percorribile è quella del confronto con i sindacati: "Dovete assumervi le vostre responsabilità e affrontare in maniera seria la discussione".

Se ne riparlerà dopo il 23 agosto.

Betty Martinelli

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