Si è tenuto oggi nella sede di Confindustria Asti l’incontro territoriale per illustrare il nuovo accordo quadriennale siglato da Confindustria e Intesa Sanpaolo, che mette sul piatto 200 miliardi di euro fino al 2028, di cui 17 destinati al Piemonte. Un’occasione importante per il tessuto produttivo locale, chiamato a raccogliere le sfide della transizione tecnologica e sostenibile.
“Questo accordo è un segnale concreto di quanto la collaborazione tra sistema confindustriale e mondo bancario possa generare strumenti efficaci per sostenere competitività e crescita delle nostre imprese”, ha dichiarato Luigi Costa, presidente dell’Unione Industriale della Provincia di Asti.
Transizione 5.0 e oltre
Il programma nazionale punta a stimolare investimenti in settori strategici come aerospazio, energia e idrogeno, robotica, intelligenza artificiale e scienze della vita, accelerando la Transizione 5.0 e l’economia circolare. Ma anche a rafforzare la struttura finanziaria delle imprese, facilitare la nascita di startup innovative e incentivare l’abitare sostenibile, per attrarre talenti nelle aree industriali italiane.
Daniele Zampieron, direttore commerciale di Intesa Sanpaolo per Piemonte Sud e Liguria, ha spiegato nel dettaglio le misure, mentre Romina Galleri del Research Department ha delineato un quadro macroeconomico che, nonostante le tensioni geopolitiche e le incertezze sui mercati, vede un Piemonte reattivo.
L’Astigiano tra export e innovazione
Andrea Perusin, direttore regionale della banca, ha evidenziato come Asti e la sua provincia mostrino una forte resilienza, grazie alle tradizioni enogastronomiche e alla presenza di distretti manifatturieri di qualità. Non a caso, l’Astigiano vanta un’alta propensione all’export: nel 2024 il 12,5% delle vendite estere è andato negli USA, secondo mercato dopo il Brasile.
“Le nostre imprese dimostrano capacità di adattamento straordinarie. Questo accordo aiuterà a innovare e consolidare la patrimonializzazione, elementi cruciali per affrontare la competizione globale”, ha concluso Costa.
Le novità dell’accordo riguardano:
- gli investimenti in nuovi modelli produttivi evoluti ad alto potenziale con particolare attenzione ad Aerospazio, Energia/Idrogeno, Robotica, Intelligenza Artificiale e Scienze della Vita
- l’accelerazione della transizione sostenibile in linea con il Piano Transizione 5.0, dei processi innovativi ad alto contenuto tecnologico, dell’economia circolare verso un bilanciamento energetico ottimale tra fonti energetiche sostenibili
- l’impatto in ricerca e innovazione, favorendo la nascita e lo sviluppo di startup e Pmi ad alto contenuto tecnologico anche attraverso soluzioni finanziarie e servizi dedicati
- il rafforzamento della governance e della struttura patrimoniale e finanziaria delle imprese, con soluzioni innovative per la diversificazione delle fonti finanziarie e il ribilanciamento dei livelli di debito
- piano per l’Abitare Sostenibile, per facilitare la mobilità e l’attrazione dei talenti nell’industria italiana
- la crescita delle imprese del Sud attraverso la valorizzazione della ZES Unica del Mezzogiorno