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Economia e lavoro | 15 luglio 2025, 14:25

Il paradosso del lavoro in Piemonte: 32mila assunzioni, ma 3 su 4 sono precarie e la metà dei profili non si trova

Il bollettino Excelsior rivela un mercato a due facce: alta richiesta nel turismo e nei servizi, ma la stabilità contrattuale è un miraggio per quasi l'80% dei nuovi assunti

Il paradosso del lavoro in Piemonte: 32mila assunzioni, ma 3 su 4 sono precarie e la metà dei profili non si trova

A luglio 2025 le imprese piemontesi prevedono di attivare circa 32.260 contratti di lavoro, un dato che sale a 89.360 se si considera l'intero trimestre estivo fino a settembre. A delineare questo scenario è il bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro, che evidenzia un mercato a due facce: dinamico nei servizi ma frenato da una crescente difficoltà nel reperire personale qualificato.

Il dato più allarmante riguarda il cosiddetto mismatch tra domanda e offerta di lavoro. In Piemonte, quasi la metà delle figure professionali ricercate, precisamente il 48,1%, è considerata di difficile reperimento. Si tratta di una percentuale superiore alla media nazionale (45,4%), segnalando un problema strutturale per il tessuto economico regionale. La causa principale, indicata dalle imprese, è la mancanza di candidati idonei (31%), seguita da una preparazione inadeguata (11,8%).


Servizi protagonisti, industria in calo

Analizzando i settori, emerge chiaramente come i servizi rappresentino il motore principale della domanda di lavoro, con 20.340 entrate previste, pari al 63,1% del totale e in crescita di 660 unità rispetto a luglio 2024. All'interno del terziario, il comparto del turismo (alloggio, ristorazione e servizi turistici) si conferma il più vivace, con 4.720 ingressi programmati (14,6% del totale). Seguono a ruota i servizi alle persone (4.170 assunzioni) e il commercio (4.140).

Frena, invece, l'industria, che programma 9.890 entrate, segnando un calo di circa 440 unità rispetto all'anno precedente. All'interno di questo settore, le costruzioni si distinguono con una richiesta di 2.580 lavoratori, pari all'8% del totale regionale. Il settore primario (agricoltura, silvicoltura e pesca) contribuisce con circa 2.040 assunzioni.


Contratti a termine e ricerca di esperienza

La flessibilità resta una caratteristica dominante del mercato del lavoro piemontese: ben il 77% dei contratti offerti a luglio sarà a tempo determinato o con altre forme a durata predefinita. Solo il 23% delle nuove entrate sarà stabile, ovvero a tempo indeterminato o con contratto di apprendistato.

Le imprese cercano inoltre profili con un bagaglio consolidato: per circa il 59% delle posizioni è richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Le opportunità per i più giovani non mancano, con quasi un'assunzione su tre (32,4%) che interesserà persone con meno di 30 anni.
 

Le figure professionali "introvabili"

La difficoltà di reperimento tocca vertici critici per alcune categorie. Gli operai specializzati sono tra i più richiesti (9.520 entrate) ma anche tra i più difficili da trovare (58% di mismatch). Il picco si registra per gli operai addetti alle rifiniture delle costruzioni, dove la difficoltà tocca l'87,9%.

Altrettanto complessa è la ricerca di dirigenti, specialisti e tecnici. In questo gruppo, le maggiori criticità riguardano i tecnici informatici (70,2% di difficoltà) e i tecnici della gestione dei processi produttivi (72,1%). Anche per quanto riguarda i titoli di studio, la ricerca si rivela ardua: mancano laureati in ambito chimico-farmaceutico e diplomati con indirizzo elettrico, elettronico e informatico.

Redazione

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