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Attualità | 26 agosto 2021, 16:31

Vacanze nell’Astigiano: dodici ore per ricordare

Ancora Jan Merks e Anne Claers a farsi riassunto, assieme a qualche commento, della loro vacanza nell’Astigiano, nel lungo ritorno ad Anversa

I plin nel tovagliolo... Prelibatezza dell'Astigiano

I plin nel tovagliolo... Prelibatezza dell'Astigiano

Dodici ore, mal contate, al netto di qualche sosta. Tanto è il tempo minimo per tornare ad Anversa. Un percorso lungo che Anne e Jan, volutamente, avevano scelto di fare con calma per non perdersi subito quello stato di grazia trovato nel girare tra bellezza ed opere d’arte di Asti e del suo territorio.

Alla fine le ore di solo viaggiare sono state quasi tredici, ma sono arrivati a casa in tarda serata di domenica causa sosta a metà strada, a Lione, per degustare la grandiosa quenelle di pesce del Le Polon d'Or e riposare in un letto invece che in auto.

Mentre cenavano con il piatto simbolo lionese, il discorso non poteva che cadere su emozioni e sapori provati nelle giornate astigiane. Jan non me ne aveva mai accennato nei suoi report, troppo preso dal raccontare arte, vista e da vedere.

La lista dei ricordi spazia allora da un panino veloce, con le acciughe al verde, alle nostre spettacolari paste fresche, la grandiosa semplicità dei plin al tovagliolo, assaggiati nei dintorni di Roccaverano, gli spettacolari formaggi, ancora più buoni nel saperne le antiche origini e l’odierna difesa delle tradizioni produttive, e il tantissimo altro. Ma più che tutto, i gusti naturali, veri e persistenti di frutta e verdura, roba che in Belgio neppure si sognano. Ad ogni bar, trattoria o ristorante piaceri per il palato difficili da scordare.

Durante questo loro imprimersi meglio in memoria, con il racconto, le tante esperienze vissute ed emozioni provate, ne ho approfittato per ricercare le impressioni di Anne, per tramite sempre di Jan, sullo stato di tutela dei vari beni artistici ammirati durante la vacanza. Domanda proposta da un mio amico, curioso di capire da una docente universitaria in curatela culturale come vedesse lo stato di conservazione e tutela di alcuni beni artistici locali.

“Behalve in zeldzame gevallen, niets te zeggen. Ze kwamen ook tot de waardering van het veel dat ze bingo zouden hebben gedaan. – Salvo rari casi, nulla da dire.

Arrivassero anche a valorizzare il tanto che hanno avrebbero fatto bingo. Condivido fin troppo il suggerimento di Anne da non volerle un sacco di bene anch’io. Magari giro il file audio di Jan su quanto sopra a qualche amico della locale ATL. Metti mai che, presi da esterofilia, comprendano e si diano finalmente da fare.



Davide Palazzetti

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