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Cultura e tempo libero | 28 settembre 2021, 07:30

Chef Borghese si racconta: "Gli astigiani come il tortino dal cuore caldo. Quando scopri l'interno, ti emozioni" (INTERVISTA)

Abbiamo intervistato il celebre chef, ieri sera ad Asti per un convegno a Palazzo Ottolenghi. "L'Astigiano è terra di conoscenza. Adoro il tonno di coniglio, che ho inserito nel mio menu. E ora sto lavorando sul bruss"

Foto a cura di Merfephoto

Foto a cura di Merfephoto

Il celebre chef e conduttore televisivo Alessandro Borghese ieri sera, lunedì, è stato ospite ad Asti di un importante convegno. "Il territorio come ingrediente dell'economia" il tema trattato, insieme al vice presidente del Consorzio dell’Asti Docg Stefano Ricagno e il presidente dell’Unione Industriale della Provincia di Asti Andrea Amalberto, nella splendida cornice del cortile di Palazzo Ottolenghi. 

L'intervista

Chef, quanto è importante saper raccontare le eccellenze enogastronomiche di un territorio come quello astigiano?

È fondamentale e insieme al Consorzio stiamo cercando di farlo al meglio. Stiamo portando avanti un lungo lavoro, fatto anche sui giovani di oggi. Credo sia importante garantire un cambio generazionale: i giovani stanno tornando alla terra, a piccoli passi. Sta tornando a imporsi il fascino della terra e questo è importante per una prospettiva economica. Credo possa portare grandi opportunità per i giovani, specie all'estero.

Cosa pensa che manchi al nostro territorio sotto questo punto di vista? Cosa consiglierebbe agli astigiani per trasformare davvero il territorio in ingrediente per l’economia locale?

Per far sì che il territorio sia davvero l'ingrediente principale dell'economia sono necessarie strutture di accoglienza di un certo livello, percorsi enogastronomici ben studiati e una comunicazione efficace. È un lavoro lungo, ci vuole del tempo, ma sull'Astigiano abbiamo fatto passi importanti, che stanno dando grandi frutti.

Come definirebbe queste terre in poche parole?

L'Astigiano è una terra fatta di conoscenza e territorio. In un prossimo futuro ci sarà grande consapevolezza di tutte le meraviglie che questa provincia può offrire. Spesso non ci accorgiamo dello splendore che abbiamo davanti, ma in futuro riusciremo a provare ancora meraviglia, anche grazie ai giovani.

Ci sono piatti della cucina astigiana che hanno fatto subito breccia nel suo cuore?

Sì, quello che qui chiamate il "tonno di coniglio" è finito nella carta del mio ristorante. Ora sto sperimentando una ricetta con il bruss (formaggio, ndr), magari usato in mantecatura. E poi le nocciole e l'uva stessa. Sono tutti prodotti che durante l'anno inserisco nel mio menu.

Quale legame ha potuto costruire con l’Astigiano nell’ultimo periodo?

Qui nell'Astigiano ho costruito un legame umano che, in fondo, è quello più importante. Sono diventato amico di questo magnifico territorio. Il territorio lo fanno le persone e ad Asti ho scoperto persone incredibili, che hanno una particolarità: una tenacia importante. Hanno un modo di approcciarsi alla vita che mi ha affascinato, sembrano persone chiuse ma vanno scoperte piano piano, un po’ come il vino. Gli astigiani sono un po' come un tortino dal cuore caldo: quando scopri l'interno... ti emozioni.

Elisabetta Testa

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