Chef Alessandro Borghese è tornato ad Asti. Questa volta, però, non lo ha fatto per cucinare, ma per parlare del "territorio come ingrediente dell'economia", ospite di un convegno firmato Consorzio dell'Asti Docg e Unione Industriale di Asti.
Il celebre chef e conduttore televisivo questa sera ha conversato con il vice presidente del Consorzio dell’Asti Docg Stefano Ricagno e il presidente dell’Unione Industriale della Provincia di Asti Andrea Amalberto, nella splendida cornice del cortile di Palazzo Ottolenghi. Un incontro aperto al pubblico, moderato dalla giornalista Roberta Favrin.
Da un cestino della spesa un grande territorio
La serata è stata occasione per "cucinare" - con le parole - il territorio: Asti e i suoi gioielli.
Si è partiti da un cestino della spesa, con diversi ingredienti, analizzati dallo chef. Il primo: l'uva, l'ingrediente primo dell'Astigiano.
"Oggi ho camminato in vigna tra i filari - ha commentato Borghese - ogni volta che vado lì mi rendo conto del lavoro che sta dietro a un bicchiere di vino".
I fornelli accesi
Un territorio, quello dell'Astigiano, che a detta dello chef ha già ingranato la marcia giusta, ha già acceso i fornelli e imboccato una strada che sembra essere quella giusta.
"Il lavoro degli industriali e dei produttori per rilanciare questo meraviglioso territorio è immenso - aggiunge lo chef - E per questo è stato fondamentale anche il web, la comunicazione di oggi, stare al passo con i tempi".
Gli astigiani... come un tortino al cioccolato dal cuore morbido
Borghese è testimonial dell'Asti e del Moscato d'Asti Docg e nell'ultimo anno ha lavorato a fianco del Consorzio attraverso importanti campagne social e di comunicazioni.
"Asti e gli astigiani sono come un tortino al cioccolato dal cuore morbido - sottolinea Borghese - vanno scoperti piano piano e danno soddisfazioni incredibili".
Una scommessa
Una grande scommessa quella del Consorzio, che però sta dando ottimi frutti.
"I dati sono positivi - aggiunge Stefano Ricagno - con chef Borghese abbiamo iniziato a collaborare quando è iniziata la pandemia, buttando il cuore oltre l'ostacolo. Un atto di coraggio, che ognuno di noi deve fare".
I giovani e la voglia di terra e di Made in Italy
Chef Borghese, con 2 milioni di followers su Instagram, attrae un target di pubblico particolarmente variegato, compresa la fascia dei più giovani.
"I giovani sono sicuramente attratti dal Made in Italy - spiega Borghese - c'è una grande voglia da parte loro di ritornare alla terra. Questo l'ho notato nell'Astigiano ma anche in diverse regioni d'Italia". Tornare a lavorare la terra come si faceva una volta, ma con la voglia di mettere in pratica ciò che hanno studiato, spesso in università prestigiose, anche all'estero.
Un applauso ai giovani imprenditori
Un avvicinamento sostenuto appieno anche dall'Unione Industriale di Asti.
"Ammiro i ragazzi astigiani - puntualizza Amalberto - quando i giovani decidono di diventare imprenditori e di superare le difficoltà con il sorriso, ecco che bisogna fare loro un applauso".
Si mangia e si beve anche con gli occhi
Da un tappo e una gabbietta, tirati fuori dal cestino della spesa, Borghese ha anche ricordato l'importanza della comunicazione visiva.
"Si mangia e si beve anche con gli occhi - ha aggiunto lo chef -è fondamentale dal punto di vista commerciale anche l'estetica del prodotto".
Valorizzare ancora di più i nostri prodotti
In conclusione, chef Borghese ha dato alcuni consigli agli astigiani, per migliorare ancora di più la qualità del servizio e dell'accoglienza.
"L'accoglienza nell'Astigiano funziona benissimo - conclude - ma mi è capitato di vedere alcuni ristoratori che non danno il giusto risalto ai prodotti del territorio. Ci sono tante piccole cose che si possono fare".
Il bruss, i cardi, il tonno di coniglio, ma anche le nocciole: i prodotti preferiti di chef Borghese, finiti anche nella carta del suo ristorante, ad indicare la passione, vera, per un territorio bellissimo come il nostro.
Una parte del convegno