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Cultura e tempo libero | 01 luglio 2025, 13:33

AstiTeatro 2025: un Festival in trasformazione

Spiegano i direttori artistici Mario Nosengo e Eugenio Fea : "Il nostro obiettivo comune è rendere il teatro accessibile a tutti"

Alcune immagini dello spettacolo "Calbuto"

Alcune immagini dello spettacolo "Calbuto"

L' edizione di AstiTeatro 2025 si è conclusa con un bilancio di grande soddisfazione e importanti novità. Il festival teatrale astigiano ha mostrato quest'anno una chiara evoluzione nella sua identità artistica, confermando una direzione intrapresa dodici mesi fa che sta portando risultati concreti e incoraggianti.

Una metamorfosi in atto

"Siamo in una fase di profonda trasformazione", spiegano Mario Nosengo ed Eugenio Fea che hanno guidato la direzione artistica del festival. "Il rinnovamento avviato nel 2023 ha trovato quest'anno la sua piena espressione. Stiamo assistendo a un ricambio generazionale del nostro pubblico, con una presenza sempre più significativa di spettatori giovani."

L'edizione 2025 ha proposto un ricco programma di trenta rappresentazioni distribuite nell'arco di dodici giorni, alternando eventi gratuiti a spettacoli a pagamento. La varietà è stata il fil rouge della rassegna: dal teatro di figura alle arti circensi, dalla danza contemporanea al teatro di prosa tradizionale, fino alle più innovative forme di drammaturgia sperimentale.

Accessibilità e qualità: la nuova filosofia

"La nostra missione è rendere il teatro accessibile a ogni tipo di pubblico", sottolinea Nosengo. "Abbiamo costruito una programmazione che dialoga con sensibilità diverse: dalle famiglie con bambini ai giovani adulti, fino a chi ha sempre considerato il teatro un linguaggio distante dalle proprie passioni. Naturalmente, tutto questo senza mai compromettere l'eccellenza artistica e l'innovazione delle proposte, elementi che distinguono un vero festival da una semplice rassegna."

Un aspetto particolarmente curato è stato il rafforzamento della presenza internazionale, scelta che ha riscosso particolare apprezzamento tra le nuove generazioni di spettatori.

Il successo delle compagnie straniere

"Sebbene i dati definitivi sugli accessi non siano ancora pronti", anticipano i direttori, "abbiamo raccolto feedback entusiastici e osservato tendenze molto incoraggianti. Due produzioni straniere in particolare hanno catalizzato l'attenzione di un pubblico inedito: 'Batallando – La vida es sueno', un esperimento scenico che fonde rap, freestyle e teatro classico, e 'La Llamada del mar'. Questi spettacoli hanno attirato spettatori di età e background culturali molto diversi dal nostro pubblico abituale, dimostrando una maggiore curiosità e apertura verso linguaggi teatrali innovativi."

Qualità artistica e sfide logistiche

Non tutte le proposte di alta qualità hanno ottenuto la location che avrebbero meritato. È il caso di "Culbuto", performance acrobatica dell'artista Vincent Martinez, che ha offerto momenti di grande spettacolarità. "Inizialmente avevamo programmato questo spettacolo per piazza San Secondo", racconta Nosengo. "L'ingresso gratuito e la posizione centrale avrebbero sicuramente garantito una maggiore affluenza. Tuttavia, le caratteristiche tecniche dell'esibizione richiedevano una superficie perfettamente piana, cosa che ci ha costretto a spostare l'evento nell'area pedonale di piazza Alfieri, certamente meno visibile."

La collaborazione artistica: due visioni complementari

Eugenio Fea, co-direttore insieme a Nosengo, sottolinea l'armonia del lavoro condiviso: "Abbiamo operato in perfetta sintonia, dividendoci naturalmente le competenze. Io mi sono concentrato maggiormente sugli artisti under 35 e sui progetti indipendenti, mentre Mario ha curato il cartellone più tradizionale e i rapporti internazionali. Il nostro obiettivo comune è rendere il teatro accessibile a tutti."

Una particolare attenzione è rivolta alla riconquista degli spazi pubblici. "AstiTeatro aveva la caratteristica unica di portare il pubblico nei cortili storici della città", spiega Fea. "Dopo il Covid e le crescenti difficoltà nell'ottenere spazi privati, stiamo orientandoci verso un maggiore utilizzo delle aree pubbliche. Quest'anno abbiamo già sperimentato con successo alcune rappresentazioni all'aperto, e vogliamo intensificare questa direzione."

Prospettive future

Guardando al futuro, la direzione artistica appare decisa a consolidare il percorso intrapreso. "La strategia vincente sarà mantenere questa apertura verso tutti i pubblici", concludono , "intensificando il nostro impegno verso le compagnie teatrali emergenti, in particolare quelle under 35, che rappresentano il futuro del teatro contemporaneo."

AstiTeatro 2024 si conferma quindi non solo come appuntamento consolidato nel panorama teatrale piemontese, ma come laboratorio di sperimentazione e inclusione, capace di coniugare tradizione e innovazione in un equilibrio sempre più maturo e consapevole.

Alessandro Franco

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