/ Economia e lavoro

Economia e lavoro | 23 novembre 2021, 13:45

La quarta ondata e le materie prime preoccupano, ma non fermano la crescita del Piemonte. Fiducia ai massimi storici

Miglioramento del 4,1% per la produzione regionale: si fa meglio della media europea. Aumenta anche l'utilizzo degli impianti. "È il momento di investire ancora di più"

Immagine generica di una linea di montaggio

L'incognita - ancora una volta - si chiama pandemia. Ma i numeri dimostrano che l'economia del Piemonte continua a crescere e anche l'ottimismo non è mortificato dalle incertezze per il futuro.

"C'è il timore di una recrudescenza di questa pandemia che sta mietendo danni per esempio in Germania e Austria - dice il presidente di Unioncamere PiemonteGian Paolo Coscia -, ma i dati mostrano ancora un Piemonte in crescita, con un +4,1% sul trimestre precedente e anche le attese sono buone. L'importante è sostenere i consumi dando nuova linfa alle aziende piemontesi e dunque all'occupazione".

Si cresce ancora, ma più lentamente rispetto al "rimbalzo"

La crescita si conferma, anche se di intensità inferiore rispetto al secondo trimestre. E oltre all'andamento pandemico fa sentire i suoi influssi negativi anche la crisi delle materie prime e dei semiconduttori. "Quello, però - sottolinea la responsabile dell’Ufficio Studi e Statistica di Unioncamere PiemonteSarah Bovini - era stato anche il momento di massimo rimbalzo rispetto ai picchi negativi della pandemia. Ma Italia e Piemonte stanno andando bene, anche meglio dell'Europa". 

Le cifre dell'indagine: la produzione fa ancora +4,1% 

Si sono però perse oltre 8000 imprese negli ultimi dieci anni, anche se negli ultimi tempi la tendenza si è invertita, con un saldo positivo di 117 realtà rispetto al primo trimestre del 2021.
La produzione è cresciuta del 4,1% tra luglio e settembre (era del 25,1 nel secondo trimestre), così come gli ordinativi interni (+10,8%), l'export (+19,1%), il fatturato (+10,8%), soprattutto con la componente estera (+13,7%). "Si tratta di un andamento comunque migliore ai periodi pre Covid", dice Bovini. "E nel manifatturiero anche il grado di utilizzo degli impianti è tornato ai livelli pre crisi (67,12%), ma è anche superiore a molti degli anni precedenti l'avvento della pandemia".

Solo i mezzi di trasporto soffrono il periodo

Come settori, soprattutto il tessile (+9,3%) mostra segnali di grande miglioramento rispetto all'anno prima (-16%). Bene anche elettricità ed elettronica (+8,4%), legno e mobile (+7,9%) e poi metalli, alimentare, meccanica e altre industrie. Solo i mezzi di trasporto mostrano un segno negativo, con un -5,3%.

A livello di provincia, tutti i risultati sono positivi. Torino segna un +3,3% (soffre la produzione di auto e aerospazio, ma la componentistica tiene dritta la barra), mentre al Nord della Regione (Novara e Biella) ci sono recuperi a doppia cifra grazie al tessile, rimbalzato dopo un andamento particolarmente negativo nel recente passato. Cuneo cresce del 6,1%, mentre Asti del 5,3%. La Granda, in particolare, mostra segnali di vitalità grazie a meccanica e alimentare anche rispetto a un terzo trimestre 2020 che era comunque positivo (+2,7%). A sostenere Asti soprattutto la chimica plastica. Il balzo del settore orafo tiene in alto la provincia di Alessandria. 

E sui mezzi di trasporto le attese sembrano essere particolarmente incoraggianti: sia interni (+73,8%) che esteri (+17,9%). Ma più in generale le attese per il futuro, per gli imprenditori piemontesi, sono rosei. Il livello di fiducia (107,8) è addirittura ai massimi storici.

Per le aziende c'è voglia di "tornare a casa", ma è ora di investire

"Il post pandemia sta spingendo sempre più gli imprenditori a riconsiderare la necessità di riportare qui le parti del processo più importanti, altrimenti si rischia di far saltare l'intero processo - aggiunge Paola Garibotti, regional manager nord ovest UniCredit - e in quest'ottica, il contenimento dei prezzi perde attualità".

"Il Piemonte marcia a un ritmo superiore a quello nazionale ed europeo - commenta Teresio Testa, Direttore regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo -, ma sono i momenti positivi come questi a dover stimolare tutti a cercare ulteriori soluzioni per rimanere competitivi anche in futuro. Ora c'è liquidità nei conti delle aziende, anche grazie al credito del passato e dunque è il momento di investire. In particolare sulla sostenibilità".

Massimiliano Sciullo (Torino Oggi)

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium