![La voce... Delle scuole: Trasferta in terra cinese per quattro allievi del "Monti"](https://www.lavocediasti.it/fill/90/90/fileadmin/archivio/lavocediasti/2025/04/Wuhan_liceo_monti_2.jpg "La voce... Delle scuole: Trasferta in terra cinese per quattro allievi del "Monti"")
Sono circa 7mila su oltre 126mila - dato aggiornato a ieri - i docenti, i presidi, i collaboratori scolastici e gli amministrativi del comparto scuola non ancora vaccinati. Oggi per la categoria è scattato l'obbligo. Non si potrà più avere il green pass da tampone.
Questo vale dalla materna alle superiori statali, nelle scuole paritarie e private, nei servizi educativi per l'infanzia, nei centri provinciali per l'istruzione degli adulti, nei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale e nei sistemi regionali che realizzano i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore.
Non si scappa: da oggi tutti dovranno aver adempiuto all’obbligo vaccinale che comprende le prime due dosi e, sempre a partire da oggi, la somministrazione della successiva dose di richiamo.
Ma resta, appunto, un 5% circa di personale che ancora non ha risposto all'appello. A confermare il dato Ivan Re, presidente provinciale dell'ANP, Associazione Nazionale Presidi.
"Lo abbiamo scoperto solo stamattina, perché era un dato al quale non potevamo accedere. Qualche docente ha detto che lo farà nei prossimi giorni, ma ci sono anche quelli che sono fermi nell'idea di non vaccinarsi. Io non posso che applicare la norma. Ci sono poi dei certificati di malattia, ne prendo atto, di più non posso fare", spiega Re, che evidenzia come sia difficile avere un dato provinciale.
La norma prevede che si presenti il super green pass o la richiesta di vaccinazione. In mancanza, scatteranno cinque giorni di tempo, dopodiché ci sarà la sospensione senza stipendio dell'interessato. Nei cinque giorni, chi non è in possesso del super green pass, continuerà a presentare il tampone.
La misura entrata in vigore oggi resterà tale fino al 15 gennaio - tenendo conto che per i docenti ci sarà la lunga pausa natalizia. Ma non è da escludere, in particolare con l'aggravarsi della situazione epidemiologica, che verrà prorogata, così come è stato prorogato per l'ennesima volta lo stato di emergenza.
Per le scuole, prese tra contagi, quarantene e, da oggi, obbligo vaccinale, continua ad essere una gestione complicatissima anche se, a differenza di quanto accadeva un anno fa, per ora è stata scongiurata la chiusura.