Oggi, 16 dicembre, sciopero generale indetto da Cgil e Uil senza la Cisl, per protestare contro la manovra del governo Draghi, sotto il motto "Insieme per la giustizia". Si terrà una manifestazione nazionale a Roma e in altre grandi città.
Dopo l’intervento del Garante sono stati esclusi i settori dell'igiene ambientale e della scuola (già interessata da un'agitazione il 10 dicembre), la sportelleria postale, il settore della sanità pubblica e privata, comprese le RSA, per iniziativa stessa dei sindacati "per salvaguardare – ribadiscono - il diritto prioritario alla salute dei cittadini in questa fase di emergenza pandemica".
Servizi essenziali garantiti nel trasporto pubblico, l’Asp di Asti comunica che gli orari delle proprie linee urbane e extraurbane potrebbero non essere rispettati.
Saranno comunque garantite le corse in programma nelle fasce orare 6-9 e 11.30-14.30
Per maggiori informazioni: 0141/434711, www.asp.asti.it e app AstiSmartBus
"La legge di bilancio e i provvedimenti messi in campo non danno risposte sufficienti "- dicono i sindacati che vogliono cambiamenti concreti per le lavoratrici e i lavoratori, i pensionati e le pensionate e per rafforzare la coesione sociale e territoriale, portando all'attenzione del governo diversi punti: dall’occupazione per giovani e donne, lotta all’evasione fiscale, riforma delle pensioni, scuola e molto altro.
I sindacati astigiani
“Abbiamo tenuto un profilo basso – spiega Luca Quagliotti – segretario provinciale Cgil Asti - lo sciopero parte da lontano e non ho dato giudizi su chi ha deciso di fare di testa propria ma dopo aver letto dichiarazioni della Cisl locale, mi esprimo. Calella sostiene che lo sciopero sia avventato e Ciani ci chiede coesione. Ci dicano qual è il numero minimo di manifestazioni per arrivare ad uno sciopero generale.
Stefano Calella segretario aggiunto e Marco Ciani, segretario Generale Cisl Alessandria Asti, rimarcano che lo sciopero di domani è sbagliato nel metodo e nel merito. “Nel metodo perché non si sciopera mentre è ancora in corso una trattativa che ha prodotto finora risultati tangibili per i lavoratori ed i pensionati e molti altri miglioramenti possono essere colti attraverso il dialogo ed il negoziato con il Governo.
Nel merito perché, rispetto a come era stata concepita la legge di bilancio, sono evidenti i passi avanti ottenuti grazie al confronto con le organizzazioni sindacali”.
"Risultati mai ottenuti"
E snocciola alcune cifre: “5,5 miliardi per le politiche passive rispetto ai 3 di due mesi fa; sblocco dei rinnovi contrattuali nel pubblico impiego; più 2 miliardi per il fondo sanitario; 850 milioni per la non autosufficienza; 6 miliardi per l’assegno unico; rifinanziamento del reddito di cittadinanza; 1,8 miliardi in più per contrastare l’aumento delle bollette energetiche; 7 miliardi per rimodulare l’IRPEF di cui l’85% concentrato sotto i 50 mila euro, di cui la metà agisce sui redditi fino a 28 mila euro; 1,5 miliardi aggiuntivi per la decontribuzione dei salari sotto i 35 mila euro; no tax area per i pensionati alzata a 8500 euro e adeguamento, finalmente, rivalutazione delle pensioni nel 2022 per 4,7 miliardi.
Sono risultati mai ottenuti, almeno sotto gli ultimi governi”.
Ciani rimarca che sono aperti due tavoli per la rimodulazione strutturale dell’Irpef attraverso un intervento organico in legge delega e per il superamento della Legge Fornero.
Torna la Fornero (?) e la sanità sarà privatizzata
“Sette anni fa sul job act – continua Quagliotti - Cgil e Uil fecero sciopero generale senza la Cisl. Potevamo comprendere che il paese era in situazione drammatica, ora, dati i fondi in arrivo i sacrifici non li devono fare solo i lavoratori. Oggi si abbassano le tasse a chi ha disponibilità e si fanno rimanere invariate ai lavoratori sotto i 35mila euro. Chi guadagna più di 75mila sono poco più del 2 per cento. Il governo ha bocciato Draghi, avevamo chiesto di incentivare la stabilizzazione dei rapporti di lavoro e non è stato messo un centesimo e, dal 1 gennaio torna la legge Fornero con la prospettiva di andare in pensione a 71 anni con pensioni sotto la soglia di povertà. Si va anche verso una privatizzazione della sanità”.
“Lo sciopero è uno strumento per raggiungere obiettivi – conclude Quagliotti, la Cisl non dia patenti agli altri”.
Basta alle logiche di profitto sfrenato
La Uil di Asti e del Piemonte sarà a Milano, "per esprimere il dissenso rispetto ad una manovra iniqua" – conferma Armando Dagna della Uil di Asti
"La politica e il Governo devono uscire dai palazzi in questo Paese c'è una situazione sociale che reclama attenzione.
Ecco perché come Uil prima di tutto rivendichiamo misure sostanziali per le persone che hanno sofferto di più, giovani e donne. Abbiamo chiesto un fisco più equo che contrasti le disuguaglianze, riforme ampie che consentano ai giovani di trovare un'occupazione buona e sicura per progettare la propria vita, di non tornare alla Fornero che tanti danni ha causato a pensionati e lavoratori.
Oggi le risorse non mancano e il tema è come si investono: noi chiediamo che vengano indirizzate in una visione di sviluppo diverso e per redistribuire a chi ha meno.
Si abbia il coraggio di dire basta alle logiche di profitto sfrenato, alle continue delocalizzazioni è il momento di pensare al Paese reale, alle persone e ai tanti che sono rimasti indietro".