I consiglieri astigiani Vittoria Briccarello e Mauro Bosia, del gruppo Uniti si può, hanno lanciato un duro attacco alle conseguenze della riforma sanitaria nazionale che, dal 1° gennaio 2025, ha escluso la copertura del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) per le spese legate alla manutenzione e sostituzione di componenti essenziali degli ausili per la mobilità, come le carrozzine elettriche.
"Questa decisione – affermano Briccarello e Bosia – colpisce direttamente il principio di universalità del nostro sistema sanitario, sancito dall’articolo 32 della Costituzione, e scarica sulle famiglie responsabilità economiche che dovrebbero essere garantite dallo Stato. È inaccettabile che la sostituzione di una batteria per una carrozzina, fondamentale per la quotidianità di una persona con disabilità grave, possa costare anche 600 euro, una cifra insostenibile per molte famiglie."
Secondo i consiglieri d’opposizione, l’applicazione del nuovo Nomenclatore Tariffario, introdotto con il DPCM 12/2017, sta generando effetti devastanti anche a livello locale, coinvolgendo direttamente l’ASL AT e lasciando famiglie astigiane in difficoltà. "Questi tagli rappresentano una violazione dei diritti riconosciuti dalla Legge 104/1992, che tutela le persone con disabilità promuovendone autonomia e integrazione sociale. Al contrario, si stanno aggravando le condizioni di svantaggio, compromettendo quella dignità che dovrebbe essere garantita a tutti."
Briccarello e Bosia hanno rivolto un appello formale al sindaco di Asti, Maurizio Rasero, nella sua veste di massima autorità sanitaria locale, per sollecitare un intervento concreto. "Chiediamo al sindaco di assumere una posizione pubblica chiara e responsabile. Non ci si può voltare dall’altra parte di fronte a una situazione che mina i diritti fondamentali di una delle fasce più fragili della popolazione. È necessario che il Comune si attivi per monitorare gli effetti di questi tagli sul nostro territorio e valuti misure di supporto concrete, come l’istituzione di un fondo di sostegno locale per la copertura di costi legati agli ausili sanitari."
I consiglieri propongono anche un’azione sinergica con le istituzioni sanitarie e regionali. "Invitiamo il Comune, l’ASL AT e la Regione Piemonte a collaborare per sostenere le famiglie in difficoltà. La mobilità non è un lusso – concludono – ma una condizione minima, essenziale per vivere con dignità. Lasciare sole le persone con disabilità in un momento così critico è inaccettabile per una società che voglia definirsi civile. Confidiamo in una presa di posizione pubblica e responsabile da parte dell’amministrazione comunale, affinché la salute e i diritti delle persone con disabilità tornino a essere una priorità vera e non un capitolo da tagliare per far quadrare i conti dello Stato".